domenica 24 aprile 2016

Dominique Rocheteau

A metà anni settanta il vento della rivoluzione sessantottina in Francia si è già placato,vittima di una restaurazione che si fa via via più impetuosa;quando Dominique Rocheteau si affaccia al calcio professionistico è il Saint Etienne a dominare la scena transalpina,cosa che farà ancora per qualche anno prima di rientrare nei ranghi.
Il giovane Dominique entra in punta di piedi in quella squadra,ma pian piano il suo estro e la sua fantasia prendono piede diventando un'inno al bel calcio e alla fantasia troppe volte soffocate da schemi e tattiche che imbrigliano il talento individuale;in breve diventa per la stampa ed i tifosi "l'angelo verde"dai colori della divisa del Saint Etienne,capace di seminare scompiglio nelle difese avversarie coi suoi dribbling e le sue giocate estrose.
Quando i francesi affrontano il Bayern Monaco nella finale di Coppa dei Campioni Rocheteau è in panchina e soltanto il risultato sfavorevole convince il tecnico Herbin a gettarlo nella mischia:con le sue finte ubriacanti e le sue giocate di inventiva pura manda in tilt la difesa tedesca e lo stesso Beckenbauer;in molti sono convinti che un suo impiego dal primo minuto avrebbe evitato alla Francia di dover attendere il 1993 per alzare la prima coppa dalle grandi orecchie.
La sua parabola in verde dura fino al 1980 portandolo a vincere 4 campionati ed una coppa nazionale,ma quando viene ingaggiato Michel Platini capisce che c'è spazio per una sola stella in quella squadra e fa le valigie in direzione Parigi per vestire il biancorossoblu del Psg:vincerà ancora un campionato e due coppe,ma il calcio transalpino è tanto forte con la nazionale quanto debole con i clubs in quel periodo precludendogli maggiori successi.
Forse però il miglior trofeo per Rocheteau è puramente simbolico,ovvero quello di aver fatto riavvicinare al calcio il pubblico francese che è sempre stato un pò restio a farsi trascinare nell'euforia del pallone rotondo preferendogli talvolta quello ovale.

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