giovedì 21 aprile 2016

Giovanni Trapattoni

Da tutti è conosciuto come il Trap,abbreviativo che nel mondo del calcio è indice di serietà,applicazione e successi:Giovanni Trapattoni dopo aver iniziato nel Varese,ha trascorso tutta la carriera agonistica nel Milan vincendo scudetti,Coppe dei Campioni,Intercontinentali e Coppa delle Coppe giocando nel ruolo di mediano interdittore cui i tecnici affidavano sovente la marcatura del 10 avversario,compito che Trapattoni assolveva al meglio.Famosa nelle sue 17 presenze in nazionale è la partita amichevole giocata a Milano contro il Brasile in cui il Trap annullò letteralmente dal campo nientemeno che la superstella Pelè.
Smesse le scarpe coi tacchetti l'uomo di Cusano Milanino inizia quella di tecnico facendo da secondo al suo ex allenatore Rocco e a Nils Liedholm prima di guidare personalmente la prima squadra del Milan.Nel 1976 viene chiamato da Boniperti a sedersi sulla panchina della Juve e questo sarà l'inizio del sodalizio più lungo nella storia del calcio italiano tra un tecnico ed una società calcistica
La storia di Trapattoni alla guida della Juventus è ricchissima di trofei conquistati con formazioni formate da straordinari campioni che hanno segnato la storia del calcio italiano e non solo,e lui di questi giocatori era il collante assoluto;in 10 anni a Torino conquista tutti i trofei possibili,primo ed unico allenatore a riuscirci formando con Boniperti un connubio che non ha eguali in Italia e riuscendo finalmente a dare alla Juve quella dimensione europea che le era sempre mancata.
Terminata l'esperienza in riva al Po torna a Milano sponda Inter stavolta per rivitalizzare una grande in crisi:in cinque stagioni vince scudetto e Coppa Uefa prima di tornare per un'altro triennio in bianconero,ma i tempi sono cambiati e deve cedere il passo al Milan di Capello.
Dopo la seconda esperienza juventina vola in Germania al bayern fortemente voluto da Rummenigge e Beckenbauer,ed anche qui conquista il Meisterschale e viene apprezzato da tifosi,stampa ed addetti ai lavori ma la nostalgia per la patria lo riporta in Italia per l'unica macchia nera della carriera,ovvero l'annata di Cagliari.
Inizia cosi un peregrinare all'estero alla ricerca di nuove esperienze che lo porterà nuovamente al Bayern e poi Austria Salisburgo,Benfica e persino alla guida della nazionale dell'Eire sfiorando la qualificazione a Sudafrica 2010;prima dell'avventura portoghese per lui anche il tempo di un quadriennio alla guida della nazionale azzurra con l'infausta spedizione nippo-coreana ed il famoso biscotto all'europeo portoghese.+
Epica nella seconda tornata in Bundesliga la sfuriata contro Basler e soprattutto Strunz rei di lamentarsi coi giornalisti e di non impegnarsi in allenamento, ela ramanzina è stat fatta tra l'altro in un tedesco più che accettabile rendendola ancora più autentica.
Celebre il suo modo di richiamare l'attenzione dei giocatori dalla panchina attraverso un fischio che era più eloquente di mille altre parole per il condottiero Giovanni Trapattoni.

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