La notizia del giorno è senza ombra di dubbio la vittoria del si nel referenduom per l'uscita della Gran Bretagna dall 'Unione Europea:quante e quali conseguenze avrà ciò sul mondo del calcio?Proviamo a vederlo insieme.
Con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea vengono meno tutti i trattati firmati in sede comunitaria e di conseguenza anche quelli riguardanti la libera circolazione dei calciatori che per i burocrati di Bruxelles vanno trattati alla stregua degli altri lavoratori nonostante la loro specificità ed il fatto che i loro guadagni siano in alcuni casi disvariati milioni di euro;ciò significa che si ritornerà alla legislazione britannica che prevede che un calciatore stranier per ottenere il permesso di lavoro debba aver disputato neli due anni precedenti almeno il 30%delle partite della propria nazionale:questo valeva finora per i non europei,orò varrà anche per loro.
Da questo ne esceun quadro molto inquietante per la Premier League,il suo giro d'affari nel mondo ed i suoi clubs:se finora si potevano acquistare giocatori a destra e manca senza badare alla loro provenienza,ora non sarà più cosi andando di fatto ad indebolire i sodalizi principalmente inglesi;nell'immediato non cambierà nulla per i contratti già in essere,ma nel medio periodo questo significherà una contro rivoluzione rispetto alla legge Bosman.
E' ancora prematuro prevedere come si muoveranno Football Association e Premier League in merito,certo è che questo referendum segnerà un ritorno al passato quando nell vecchia Big League a furoreggiare erano scozzese,gallesi ed irlandesi del nord con buona pace del mercato globalizzato.
Con l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea vengono meno tutti i trattati firmati in sede comunitaria e di conseguenza anche quelli riguardanti la libera circolazione dei calciatori che per i burocrati di Bruxelles vanno trattati alla stregua degli altri lavoratori nonostante la loro specificità ed il fatto che i loro guadagni siano in alcuni casi disvariati milioni di euro;ciò significa che si ritornerà alla legislazione britannica che prevede che un calciatore stranier per ottenere il permesso di lavoro debba aver disputato neli due anni precedenti almeno il 30%delle partite della propria nazionale:questo valeva finora per i non europei,orò varrà anche per loro.
Da questo ne esceun quadro molto inquietante per la Premier League,il suo giro d'affari nel mondo ed i suoi clubs:se finora si potevano acquistare giocatori a destra e manca senza badare alla loro provenienza,ora non sarà più cosi andando di fatto ad indebolire i sodalizi principalmente inglesi;nell'immediato non cambierà nulla per i contratti già in essere,ma nel medio periodo questo significherà una contro rivoluzione rispetto alla legge Bosman.
E' ancora prematuro prevedere come si muoveranno Football Association e Premier League in merito,certo è che questo referendum segnerà un ritorno al passato quando nell vecchia Big League a furoreggiare erano scozzese,gallesi ed irlandesi del nord con buona pace del mercato globalizzato.
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