Insolita e per certi versi clamorosa presa di posizione di alcuni calciatori croati verso i propri ultras:dopo quello che è successo ieri pomeriggio nella partita contro la Repubblica Ceca in cui l'esplosione di un petardo lanciato dal settore croato ha fatto sospendere il match per 5 minuti,Ivan Rakitic ed ancor di più Ivan Perisic si sono scagliati senza mezzi termini contro i famigerati supporters della nazionale a scacchi che in molteplici occasioni si sono fatti notare per episodi del genere,non ultimo l'incisione di una svastica sul terreno del Poljud di Spalato nel match di qualificazione contro l'Italia.
E'la prima volta almeno in certi termini e a questi livelli verbali che dei giocatori di una nazione cosi calda anche politicamente si lasciano andare a dichiarazioni cosi esplicite,quando il più delle volte ci si rifugia invece in discorsi e frasi di circostanza per non sbilanciarsi ed in buona sostanza lavarsene le mani.
Il timore dei calciatori è quello di vedere vanificati in sede disciplinare quelli che sono stati gli sforzi profusi sul campo,ed inoltre almeno da quello che ha dichiarato Perisic di vedere lesa l'immagine del proprio paese all'estero;è una svolta importante perchè se anche i primattori finalmente si rendono conto che questi elementi altro non fanno che nuocere al calcio stesso allora forse si può iniziare davvero ad isolarli e a colpirli perchè non possano più recare danno alcuno.
E'sintomatico dicevamo che questo succeda in un paese come la Croazia dove anche nel recente passato il tifo calcistico è stato manipolato dai politici per i propri scopi e dove il nazionalismo è sempre latente anche dopo i terribili anni delle guerre balcaniche;speriamo che quelle di Rakitic e Perisic siano soltanto le prime di una serie di condanne anche verbali che possano aiutare a fermare definitivamente questi delinquenti.
E'la prima volta almeno in certi termini e a questi livelli verbali che dei giocatori di una nazione cosi calda anche politicamente si lasciano andare a dichiarazioni cosi esplicite,quando il più delle volte ci si rifugia invece in discorsi e frasi di circostanza per non sbilanciarsi ed in buona sostanza lavarsene le mani.
Il timore dei calciatori è quello di vedere vanificati in sede disciplinare quelli che sono stati gli sforzi profusi sul campo,ed inoltre almeno da quello che ha dichiarato Perisic di vedere lesa l'immagine del proprio paese all'estero;è una svolta importante perchè se anche i primattori finalmente si rendono conto che questi elementi altro non fanno che nuocere al calcio stesso allora forse si può iniziare davvero ad isolarli e a colpirli perchè non possano più recare danno alcuno.
E'sintomatico dicevamo che questo succeda in un paese come la Croazia dove anche nel recente passato il tifo calcistico è stato manipolato dai politici per i propri scopi e dove il nazionalismo è sempre latente anche dopo i terribili anni delle guerre balcaniche;speriamo che quelle di Rakitic e Perisic siano soltanto le prime di una serie di condanne anche verbali che possano aiutare a fermare definitivamente questi delinquenti.
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