E' stato una ventata di novità travolgente per il calcio italiano,chiuso in se stesso e nei suoi antichi dettami per troppo tempo ed incapace di rinnovarsi per stare al passo coi tempi che cambiavano,pur continuando a vincere negli anni 80'con la Juventus nelle competizioni per clubs e con la nazionale campione del mondo 82'.
Arrigo Sacchi ha traslato nel calcio tricolore alcuni dei dogmi che tre lustri prima avevano affascinato l'Europa ed il mondo con l'Ajax e l'Olanda del Calcio Totale;in una nazione conosciuta per la forza e la durezza dei suoi difensori nella marcatura ad uomo ha instillato i germi della difesa a zona,in cui ogni giocatore doveva presidiare una determinata porzione di campo e non più seguire per il medesimo un'avversarioin cui la linea difensiva saliva per mettere in fuorigioco gli avversari rendendo cosi inutile il ricorso all'arcaico libero;pressing sui portatori di palla del team opposto e movimento per creare spazi gli altri concetti alla base del suo lavoro,che si basava anche su una imprenscindibile condizione atletica ottimale.
Prima di approdare al Milan ed al calcio che conta ha fatto esperienza nelle giovanili di Cesena e Fiorentina,oltre che in Serie B nel Parma da cui ha raggiunto Milanello;proprio un match di Coppa Italia tra i gialloblu ed i rossoneri fecero innamorare di lui il presidente Berlusconi che lo volle alla guida del diavolo per la stagione successiva;la sua filosofia di gioco richiedeva grande dispendio di energie mentali e fisiche,ed è forse per questo che ha ottenuto più risultati in campo internazionale che non in Italia,forse perchè li gli impegni erano più diluiti e quindi meglio preparabili.
In 4 stagioni ha vinto tutte le competizioni cui ha preso parte meno la Coppa Italia, con autentiche lezioni di calcio impartite agli avversari come il 5-0 al Real Madrid in occasione di una semifinale di Coppa dei Campioni o il 4-0 alla Steaua nella finale del 89';come detto a lungo andare il suo ossessivopressing anche mentali sui giocatori sfribò gli stessi ed i rapporti col Milan,tanto che nel 91' lasciò l'incarico e pochi mesi dopo andò a guidare la nazionale azzurra.
Con l'Italia ottenne si la finale mondiale del 94',ma la sua fu probabilmente la gestione più discussa di sempre perchè a causa delle sue idee integraliste fece fuori dal giro azzurro gente come Vialli,Zenga,Bergomi ed altri asrrivando a convocare un numero sterminato di giocatori per i canoni di quegli anni;chiuse l'avventura con la nazionale al termine dell'europeo 96' per tornare al capezzale del Milan,ma oramai non erano più i tempi del trio olandese delle meraviglie e l'avventura naufragò.
Tentò un'ultima fallimentare sortita in panchina con l'Atletico Madrid che quell'anno retrocesse,dopodichè si dedicò ad incarichi manageriali,consulenze e comparsate in programmi televisivi risultando sempre caustico con i colleghi;ma il Sacchi che di gran lunga si è fatto preferire è quello che ha guidato il fantastico Milan euromondiale dal 88' al 91' lasciando un ricordo indelebile in chi lo ha visto giocare.
Arrigo Sacchi ha traslato nel calcio tricolore alcuni dei dogmi che tre lustri prima avevano affascinato l'Europa ed il mondo con l'Ajax e l'Olanda del Calcio Totale;in una nazione conosciuta per la forza e la durezza dei suoi difensori nella marcatura ad uomo ha instillato i germi della difesa a zona,in cui ogni giocatore doveva presidiare una determinata porzione di campo e non più seguire per il medesimo un'avversarioin cui la linea difensiva saliva per mettere in fuorigioco gli avversari rendendo cosi inutile il ricorso all'arcaico libero;pressing sui portatori di palla del team opposto e movimento per creare spazi gli altri concetti alla base del suo lavoro,che si basava anche su una imprenscindibile condizione atletica ottimale.
Prima di approdare al Milan ed al calcio che conta ha fatto esperienza nelle giovanili di Cesena e Fiorentina,oltre che in Serie B nel Parma da cui ha raggiunto Milanello;proprio un match di Coppa Italia tra i gialloblu ed i rossoneri fecero innamorare di lui il presidente Berlusconi che lo volle alla guida del diavolo per la stagione successiva;la sua filosofia di gioco richiedeva grande dispendio di energie mentali e fisiche,ed è forse per questo che ha ottenuto più risultati in campo internazionale che non in Italia,forse perchè li gli impegni erano più diluiti e quindi meglio preparabili.
In 4 stagioni ha vinto tutte le competizioni cui ha preso parte meno la Coppa Italia, con autentiche lezioni di calcio impartite agli avversari come il 5-0 al Real Madrid in occasione di una semifinale di Coppa dei Campioni o il 4-0 alla Steaua nella finale del 89';come detto a lungo andare il suo ossessivopressing anche mentali sui giocatori sfribò gli stessi ed i rapporti col Milan,tanto che nel 91' lasciò l'incarico e pochi mesi dopo andò a guidare la nazionale azzurra.
Con l'Italia ottenne si la finale mondiale del 94',ma la sua fu probabilmente la gestione più discussa di sempre perchè a causa delle sue idee integraliste fece fuori dal giro azzurro gente come Vialli,Zenga,Bergomi ed altri asrrivando a convocare un numero sterminato di giocatori per i canoni di quegli anni;chiuse l'avventura con la nazionale al termine dell'europeo 96' per tornare al capezzale del Milan,ma oramai non erano più i tempi del trio olandese delle meraviglie e l'avventura naufragò.
Tentò un'ultima fallimentare sortita in panchina con l'Atletico Madrid che quell'anno retrocesse,dopodichè si dedicò ad incarichi manageriali,consulenze e comparsate in programmi televisivi risultando sempre caustico con i colleghi;ma il Sacchi che di gran lunga si è fatto preferire è quello che ha guidato il fantastico Milan euromondiale dal 88' al 91' lasciando un ricordo indelebile in chi lo ha visto giocare.
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