E' considerato uno dei migliori portieri nella storia del calcio,n°1 assoluto in Italia affiancato ora da Gianluigi Buffon ed assoluta icona del calcio azzurro;stiamo parlando di Dino Zoff autentica leggenda ed uomo sui cui principi di integrità e moralità nessuno ha mai avuto alcun dubbio portandolo sempre ad esempio positivo da imitare.
La sua storia inizia in un piccolo paese del Friuli e cosi anche la sua avvventura calcistica dato che esordisce in Serie A con la maglia dell'Udinese all'inizio degli anni 60' subendo 4 goals dall'Iter ma venedo giudicato incolpevole su tutte le segnature nerazzurre;dopo che la squadra del capoluogo friulano precipita di categoria,Zoff viene acquistato dal Mantova dove disputa 4 stagioni mettendosi in evidenza come uno dei migliori giovani prospetti anche in opttica nazionale.
Il salto di qualità avviene con il passaggio al Napoli che va di pari passo anche con l'esordio in nazionale che avviene nel 1967 alla vigilia dei Campionati Europei che poi l'Italia vincerà disputandoli in casa;nel corso della sua avventura partenopea Zoff diventa un baluardo difficilmente superabile per gli attacchi avversari ed addirittura nella stagione 70'/71' subisce solo 18 reti segnando quello che a tutt'oggi è il record per la formazione vesuviana.
Oramai alla soglia dei 30 anni nella piena maturità agonistica Zoff approda alla Juventus dove disputerà 11 stagioni senza saltare un solo match di campionato ed andando a formare nel corso del tempo con Scirea,Gentile e Cabrini una delle migliori linee difensive che si ricordino a memoria d'uomo;vincerà molti trofei diventando anche un leader nello spogliatoio,ma leader silenzioso perchè a lui clamore e strilli non sono mai piaciuti preferendovi la calma e la pacatezza tanto da venir deefinito nel corso degli anni anche l'"uomo muto".
In maglia azzurra dopo aver vissuto da comprimario l'avventura di Messico 70' prende possesso della porta che rimarrà sua fino al suo ritiro;investito da forti polemiche durante Argentina 78' per aver subito nel match con l'Olanda due reti che sancirono l'eliminazione dell'Italia,si riscatterà 4 anni dopo in Spagna essendo capitano della nazionale più amata di sempre che regalerà agli sportivi italiani una vittoria attesa da oltre 40 anni e che è ancora oggi vivissima nella memoria di chi l'ha vissuta.
Chiude con il calcio giocato dopo la finale di Coppa dei Campioni 1983 persa dalla Juventus contro l'Amburgo,limitando perciò i suoi trofei internzionali per clubs alla sola Coppa Uefa 1977;passato ad allenare vive il suo momenti migliore nei clubs ancora in bianconero dove nello stesso anno vince Coppa Italia e Coppa Uefa con una Juventus nemmeno lontana parente di quella stellare in cui giocava,prima di venir detronizzato in nome di usupposto progresso.Allena anche la nazionale con cui sfiora l'Europeo 2000 perso contro la Francia per il golden goal di Trezeguet nei supplementari,dimettendosi subito dopo per una rovente polemica innescata dall'allora premier Berlusconi.
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