La definizione di panzer o calciatore teutonico nel pieno e più alt osenso del termine si adattano perfettamente a ciò che Lothar Matthaus è stato ed ha rappresentato per il calcio tedesco e mondiale;centrocampista di straordinaria forza fisica alla quale univa ottima tecnica individuale ed una capacità d'inserimento che lo portava a concludere a rete con tiri al fulmicotone,ha rappresentato un baluardo straordinario nella Germania del post Beckenbauer.
Cresciuto nel Borussia Moenchengladbach con cui esordisce in Bundesliga,passa successivamente come quasi tutti i calciatori tedeschi di spessore al Bayern Monaco dove spicca oltre che per le doti tecniche anche per una personalità che lo porta a diventare capitano in pectore anche se quello vero è Klaus Augenthaler;trascorre 4 stagioni a Monaco dove vince meisterschalle ma non coppe europee,e ciò lo portas come tutti i più forti calciatori alemanni dell'epoca avarcare le alpi e firmare con l'Inter.
A Milano rimane 4 stagioni in cui porta a casa lo scudetto al primo colpo ed una Coppa Uefa,ma quelli sono gli anni del grande Milan e del Napoli di Maradona;l'Inter di matrice tedesca non si ripete più sugli standard del 89' e le continue polemiche il cui Matthaus è coinvolto,oltre ad un grave infortunio al ginocchio lo portano nel 92' a fare il viaggio a ritroso verso Monaco.
In Baviera rimane per sette anni e fa in tempo anche a ritrovare anche il suo allenatore italiano amico-nemico Giovanni Trapattoni;nella sua seconda esperienza bavarese il fisico non è più quello di dieci anni prima per cui a poco a poco arretra nella posizione di libero dove può far fruttare la sua esperienza unita alla capacità d'impostazione;proprio nell'ultima partita della carriera in casacca rossa conosce una delle delusioni più grosse quando perde laa finale di Coppa dei Campioni contro il Manchester United al Camp Nou;chiude la carriera agonistica negli Stati Uniti oramai alla soglia dei 40 anni.
In nazionale rappresenta il fulcro e l'anima della Germania per quasi tre lustri partecipando a cinque Coppe del Mondo e a svariati europei,perdendo le finali di Madrid e Città del Messico ma laureandosi campione del mondo nel 1990 in Italia,titolo che lo porterà a vincere anche il pallone d'oro di quell'anno;famoso ed inossidabile il connubio tra lui e Beckenbauer,una sorta di staffetta allenatore in panchina-allenatore in campo.
Intrapresa la carriera da allenatore gira parecchio in utto il mondo senza avere mai la possibilità di guidare le squadre che lui vorrebbe,ovvero Bayern nazionale tedesca e questo a causa anche di diverbi con lo stesso Beckenbauer quando questi era presidente dei bavaresi e di una vita privata troppo turbolenta per un'uomo di sport;di lui Mradona ha detto"E' stato l'avversario più forte che io abbia mai affrontato".
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