E' stato il golden boy del calcio italiano negli anni 80',facendo parte di quella Sampdoria che ha fatto innamorare di se molti tifosi per la leggerezza con cui giocava e la giovane età di molti suoi elementi,ed ha formato con Gianluca Vialli la coppia dei gemelli del goal;Roberto Mancini è stato per i colori blucerchiati molto più di un giocatore cui dare la fascia da capitano,ne è stato il simbolo anche quando altri traslocarono verso altri lidi.
Inizia giovanissimo in Serie A con il Bologna e si mette in evidenza al punto che pare destinato alla Juventus,ma quello che sembra un matrimonio solo rinviato nel tempo non si farà mai,e lui prende la strada di Genova dove il presidente Mantovani ha rilevato la società e sta formando un asquadra giovane e di sicuro avvenire;all'inizio dell'avventura in riva al mar Tirreno fa da riserva come Vialli al più esperto Trevor Francis,ma poi una volta guadagnati i gradi di titolare non li abbandona più.
In blucerchiato vive dunque tutta l'era d'oro conquistando la Coppa delle Coppe,lo storico scudetto del 91' e perdendo la finale di Coppa dei Campioni in quel di Wembley col Barcellona;in tutto questo esordisce in nazionale dove però non troverà mai molto spazio dopo essere stato una colonna dell'Under 21 di Vicini, forse a causa del carattere che lo portava ad essere leader indiscusso a Genova,mentre in azzurro doveva integrarsi con altri.
Una volta terminata la fase saliente del progetto Samp molti migrano in cerca di fortuna versoa ltri lidi,ma lui rimane e gli vengono costruite intorno squadre sempre competitive finchè muore il presidente Mantovani che aveva una predilezione per Mancini,e quando gli subentra il figlio Enrico qualcosa si rompe ed il Mancio pensa che la sua epopea sia finita volando verso Roma sponda Lazio dove vince un altro storico scudetto prima di appendere le scarpe al fatidico chiodo.
Intrapresa la carriera di allenatore con successo,è come anche da giocatore al centro di continue polemiche per via del suo atteggiamento da sempre improntato alla superiorità con un filo di arroganza che mai gli è stato perdonato dalle tifoserie avversarie;come molti tecnici del nostro tempo compie con successo anche esperienze all'estero prima di rientrare in Italia con l'Inter.
Inizia giovanissimo in Serie A con il Bologna e si mette in evidenza al punto che pare destinato alla Juventus,ma quello che sembra un matrimonio solo rinviato nel tempo non si farà mai,e lui prende la strada di Genova dove il presidente Mantovani ha rilevato la società e sta formando un asquadra giovane e di sicuro avvenire;all'inizio dell'avventura in riva al mar Tirreno fa da riserva come Vialli al più esperto Trevor Francis,ma poi una volta guadagnati i gradi di titolare non li abbandona più.
In blucerchiato vive dunque tutta l'era d'oro conquistando la Coppa delle Coppe,lo storico scudetto del 91' e perdendo la finale di Coppa dei Campioni in quel di Wembley col Barcellona;in tutto questo esordisce in nazionale dove però non troverà mai molto spazio dopo essere stato una colonna dell'Under 21 di Vicini, forse a causa del carattere che lo portava ad essere leader indiscusso a Genova,mentre in azzurro doveva integrarsi con altri.
Una volta terminata la fase saliente del progetto Samp molti migrano in cerca di fortuna versoa ltri lidi,ma lui rimane e gli vengono costruite intorno squadre sempre competitive finchè muore il presidente Mantovani che aveva una predilezione per Mancini,e quando gli subentra il figlio Enrico qualcosa si rompe ed il Mancio pensa che la sua epopea sia finita volando verso Roma sponda Lazio dove vince un altro storico scudetto prima di appendere le scarpe al fatidico chiodo.
Intrapresa la carriera di allenatore con successo,è come anche da giocatore al centro di continue polemiche per via del suo atteggiamento da sempre improntato alla superiorità con un filo di arroganza che mai gli è stato perdonato dalle tifoserie avversarie;come molti tecnici del nostro tempo compie con successo anche esperienze all'estero prima di rientrare in Italia con l'Inter.
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