giovedì 23 giugno 2016

L'Ungheria che non t'aspetti

Era assente dai grandi palcoscenici da 30 anni,un'eternità in cui la sua scuola cosi fiorente e vivida di talenti un tempo è quasi scomparsa,fagocitata dal calcio moderno che andava a prendere quel poco che essa produceva ancor prima che fosse maturo per il grande salto all'estero;l'Ungheria è tornata tra le grandi del calcio europeo e l'ha fatto in maniera del tutto inaspettata,vincendo quel gruppo in cui il Portogallo pareva grande favorito.
In questa squadra non ci sono individualità neanche lontanamente paragonabili alle grandi stelle del passato,ma è una formazione di buone qualità tecniche che come molte squadre in questi appuntamenti che si concentrano nell'arco di un mese riesce a dare il meglio di se;vittoria all'esordio nel derby della storia contro l'Austria,pareggio conl'altra rivelazione Islanda e partita impattata anche contro i lusitani dopo aver però sempre condotto.
Passata ora la tagliola dei gironi preliminari,tutto può accadere visto poi che le formazioni di maggior caratura e prestigio storico sono tutte concentrate nella parte bassa del tabellone e quindi anche per l'Ungheria è lecito lasciarsi andare a qualche sogno di gloria,a ragion del fatto poi che ha espresso un buon calcio cosa che altre compagini più blasonate non hanno saputo fare.
In una squadra senza stelle brilla in avanti però il nome di Dszucszak,giocatore che prometteva di aver una brillante carriera prima di perdersi nei meandri del campionato russo pieno di presidenti danarosi ma di un livello tecnico imbarazzante:nota a margine per il portiere Kiraly che con i suoi 40 anni è il più anziano giocatore degli Europei.

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