domenica 28 agosto 2016

Le lagne dei mister

Sono sempre più idolatrati e sempre più pagati,eppure ad ogni latitudine ogni occasione è buona per lamentarsi e lagnarsi:sono i mister del pallone che oggigiorno hanno assunto sempre più rilevanza a discapito anche dei giocatori.
Si passa da Sarri che si lamenta del caldo d'agosto a Mazzarri che all'Inter ce l'aveva col maltempo,da Conte che voleva gli stages ed ora si duole di un mercato impazzito a Mancini che pretendeva che una società già in difficoltà spendesse cifre assurde per accontentarlo:insomma ce n'è per tutti i gusti davvero.
Se andiamo a vedere poi molte volte queste lamentele sono create ad arte per distogliere l'attenzione da un'allenatore che magari è in difficoltà e non sa dove andare a parare per giustificare i mancati risultati;fatto sta che questa sta diventando un'abitudine davvero stucchevole e che a volte toglie persino la voglia di continuare a seguire il calcio.
Ognuno dovrebbe essere responsabile del proprio lavoro,a maggior ragione se viene lautamente stipendiato ed assistito da una società che ha tutto l'interesse affinchè le cose vadano per il meglio.

L'ingordigia della Premier

In questi affannosi giorni di calciomercato in cui ci si affretta a completare le rose oppure addirittura già a metter mano ai buchi evidenziatisi nelle prime uscite stagionali,spicca un particolare non da poco:l'enorme quantità i giocatori in esubero alla Premier League inglese.
Sono infatti moltissimi i clubs che si trovano costretti a cedere i propri giocatori magari in prestito perchè non trovano spazio nella formazione titolare ed a volte neppure tra le riserve;questo denota la bramosia di accapparrarsi dei talenti o presunti tali che poi alla fine dei conti ci si rende conto che o non sono adeguati al livello del torneo,oppure sono ancora troppo acerbi per un livello elevato.
Tutte le principali formazioni inglesi hanno oramai una sorta di club satellite in continente,o comunque formazioni che accettano di buon grado questi prestiti per elevare il tasso tecnico delle proprie squadra;questo aspetto finisce comunqu con l'abbassare ancor di più il tasso tecnico dei campionati di origine di questi giocatori,che spesso sono dell'Europa orientale allargando a dismisura il divario già esistente nei tornei continentali.
E' questo un'ulteriore aspetto che Uefa e Fifa dovrebbero valutare attentamente se solo fossero interessate minimamente al bene del gioco e non solo ai benefici economici che ne derivano.

Schweinsteiger-Mourinho:la lotta continua

In un Manchester United che pur faticando moltissimo riesce a far sua la terza partita di fila,continua a tener banco il caso Schweinsteiger:il tedesco infatti nei giorni scorsi aveva annunciato l'intenzione di rimanere ai Red Devils nonostante la decisione di Mourinho di metterlo fuori rosa e che questo sarebbe stato il suo ultimo club nel calcio europeo.
A stretto giro di posta è giunta la risposta dell'allenatore portoghese il quale prende atto della decisione del giocatore,ma si dimostra al contempo irremovibile nella sua decisione di non utilizzarlo adducendo il fatto che ci sono 5 giocatori per due posti e l'ex Bayern è l'ultimo di questa lista.
Se da un lato appare anche comprensibile la decisione del centrocampista di rimanere e dimostrare di essere ancora un calciatore importante,dall'altro sembra assurda la presa di posizione di Mourinho che rinuncia già in partenza ad un'uomo che se recuperato fisicamente è ancora in grado di dare qualità ed esperienza ad una compagine che certo ne difetta in alcuni casi.
In tutto ciò appare sconcertante la posizione della società che asseconda in tutto e per tutto le voglie dello special one non tenendo conto che un club di tale prestigio deve anche avere la forza per mediare tra le varie situazioni conflittuali che nascono al suo interno.

I 96 anni della Spagna

Compie proprio oggi 96 primavere la nazionale spagnola:era infatti il 28 agosto 1920 quando le future furie rosse scendevano in campo per la prima volta nelle loro storia e lo facevano subito al cospetto di un pubblico prestigioso,ovvero quello delle Olimpiadi di Anversa;in quell'occasione l'avversario fu la Danimarca che venne sconfitta per 1-0 consentendo alla Spagna di inaugurare un cammino che l'avrebbe portata all'argento.
Strana storia quella della selezione iberica che fa la sua apparizione sulla scena internazionale parecchio tempo dopo le altre compagini più blasonate, e dovrà attendere più di 80 anni prima di vedere riconosciuto il proprio valore in maniera definitiva,perchè se si esclude l'europeo del 64' le furie rosse mai erano arrivate in fondo ad un torneo prestigioso nel dopoguerra.
Di quella prima squadra facevano parte due personaggi destinati a diventare leggendari nel futbol iberico,ovvero il portiere Ricardo Zamora e l'attaccante basco Rafael Aranzadi detto"pichichi";entrambi faranno la storia del calcio spagnolo e daranno in seguito il loro nome a due prestigiosissimi trofei individuali che premiano il miglior portiere ed il miglior goleador della liga.
Molte e molte sono state le stelle che hanno illuminato il cammino degli spagnoli,ma è soltanto con l'avvento del calcio ragionato e palleggiato del Barcellona che hanno saputo tradurre le potenzialità in vittorie:insomma sarà strano ma la Spagna deve dire grazie alla Catalogna se è diventata regina.

sabato 27 agosto 2016

Balotelli,odissea infinita

In questi giorni in cui il calcio mercato si avvia alla conclusione salta all'occhio la situazione grottesca in cui si trova Balotelli:il Liverpool che ne detiene il cartellino non ne vuole più sapere di lui,ma nessuno finora si è mai fatto seriamente avanti per ottenerlo anche solo in prestito dato l'elevato ingaggio percepito da Mario;oltre a questo a pesare è chiaramente il suo carattere che tiene ben lontasni coloro che magari i soldi li avrebbero pure da investire ma non si fidano di un soggetto che più volte ha detto di voler mettere la testa a posto senza poi farlo davvero però.
In questa estate sono ballati i nomi di Sampdoria,Palermo,Chievo,Besiktas,Nizza ed altri clubs senza che si arrivasse mai ad intavolare serie trattative;si è trattato insomma di un pour parlee fatto magari per attirare l'attenzione dei media che seguono da vicino le vicende di un nome che comunque tira vendite ed ascolti;ora che siamo a fine agosto però l'eventualità che Balotelli rimanga senza una squadra è molto concreta e la colpa è soltanto sua e dei suoi comportamenti dentro e fuori dal campo di gioco.

Arbitri italiani,105 anni di storia

Nasceva giusto centocinque anni fa oggi l'Associazione Italiana Arbitri,meglio conosciuta dai pallonari come Aia;in tutto questo tempo la loro figura ha assunto sempre maggiore rilievo nell'economia di una partita di calcio,e ciò è particolarmente vero in Italia dove la loro figura è spesso demonizzata a causa dell'uso smodato che si fa della moviola.
Nel corso di questo secolo molte volte hanno con i loro errori in parte condizionato i risultati di un campionato,ma ciò è naturale e fisiologico visto che l'essere umano è per sua stessa natura soggetto ad errori;più volte sono stati al centro di polemiche perchè accusati di favorire ora questa ora quella squadra,ma il loro impegno non è mai venuto meno ed anche a livello internazionale sono riconosciuti tra i migliori della categoria.
Ora con l'avvento della moviola in campo il loro compito sarà agevolato certamente,ma se l'uso che se ne farà non sarà intelligente quello che è a tutti gli effetti un'aiuto potrebbe rapidamente trasformarsi in un boomerang assai pericoloso per tutto il mondo arbitrale,dato che comunque certe decisioni rimarranno a loro discrezionalità.
C'è da augurarsi che in un paese come il nostro in cui la cultura sportiva a volte rasenta il barile,ci sia una crescita di senso di lealtà e correttezza per far si che nel post partita si discuta di tattica e tecnica e non di rigori e fuorigioco.

Sorteggi Europa League

Dopo la Champions è stata la volta dell'Europa League a vedere sorteggiati i propri gironi,ma adifferenza della coppa più prestigiosa qui per chi sia favorito bisogna parlarne a dicembre quando scenderanno le 8 eliminate dall competizione maggiore.
Ad oggi chi spicca su tutti è il Manchester United di Mourinho che si è detto soddisfatto di poter giocare in due grandi ambienti quali sono gli stadi del Feyenoord e del Fenerbahce ad Istanbul,ben sapendo che comunque l'obiettivo primario per lui e per la sua squadra è provare a vincere la Premier League che manca da 4 anni a Old Trafford.
Una competizione questa che assegna ancora la Coppa Uefa,ma che rispetto alla sua antesignana ha decisamente meno fascino e prestigio visto che le migliori formazioni sono impegnate nella Champions League;il fatto poi di averla res a gironi nella fase iniziale toglie ulteriore suspence con incontri che sulla carta sono già scontati.
Vedremo se quest'anno le formazioni italiane impegnate in questa coppa la onoreranno come comunque merita oppure verrà al solito usata per dare spazio alle seconde linee salvo poi rammaricarsi quando arriva l'inevitabile eliminazione.

Ronaldo best player Uefa

Ieri durante la cerimonia dei sorteggi per i gironi di Champions League si è svolta pure la premiazione per il miglior calciatore della scorsa edizione, e guarda caso il premio è andato a Cristiano Ronaldo pur se questi nei match decisivi è risultato esser quasi assente dal gioco a causa dll'infortunio patito nella semifinale contro il City.
Non è certo la prima volta che premi come questo vengono assegnati più sulla base di fama e notorietà che sulla base di un vero giudizio imparziale;ricordiamo infatti quando nel 2010 venne assegnato il pallone d'oro a Messi nonostante il compagno di squadra al Barcellona Iniesta avesse realizzato la rete della vittoria per la Spagna nella finale mondiale.
Anche in questo caso come allora forse avrebbe meritato di più il premio Griezmann dell'Atletico Madrid pur se sconfitto in finale per la seconda volta in tre anni dai cugini-rivali del Real;fatto sta che con questa attribuzione dei premi le organizzazioni internazionali stanno di fatto facendo diventare la cosa un duello esclusivo Messi-Ronaldo,quando anche altri interpreti meriterebbero attenzione.
Con questo ulteriore alloro e forte del titolo di campione d'Europa sia per club che per nazionale,Ronaldo si avvia a grandi passi a conquistare anche l'ennesimo pallone d'oro che a questo punto francamente non si vede come possa sfuggirgli.

venerdì 26 agosto 2016

Lopetegui fa fuori Casillas

Sono arrivate le prime convocazioni del nuovo corso della nazionale spagnola sotto Lopetegui e quello che balza immediatamente all'occhi è l'assenza di Iker Casillas,uomo forte dello spogliatotio e soprattutto capitano della squadra campione del mondo;un'esclusione annunciata visto che già agli europei era stato convocato più per una sorta di riconoscenza che non per meriti attuali.
Figura invece nella lista dei selezionati Pepe Reina che è peraltro l'unico degli spagoli che giocano in Italia a figurare tra i convocati;niente da fare dunque per gli altri napoletani Callejon ed Albiol oltre che per Borja Valero.
Una piccola rivoluzione che era necessaria visto che oramai molti giocatori iniziano a sentire l'usura degli anni e delle mille battaglie combattute,oltre che per il fatto che qualsiasi gruppo ha sempre bisogno di nuovi stimoli per andare avanti e rendere al meglio delle proprie capacità.
Per gli iberici ripetere quanto fatto negli ultimi dieci anni sarà impresa quasi impossibile,perchè fatta salva la bontà di un vivaio sempre florido certi interpreti come ad esmpio Xavi ed Iniesta non nascono tutti i giorni e dunque praticare un certo tipo di calcio diventa difficile.

Il Perugia e lo sponsor

Questo stesso giorno di 37 anni fa si disputava la seconda giornata della fase a gironi della Coppa Italia,ed il Perugia compi un'atto destinato a passare alla storia del calcio italiano:gli umbri infatti scesero in campo con una maglia sponsorizzata,cosa assolutamente vietata dalla federcalcio che ammetteva solo gli sponsor di materiale tecnico.
Gli umbri per aggirare l'ostacolo crearono un'azienda ad hoc e ne piazzarono il nome sotto lo stemma del grifone,posto riservato appunto al marchio delle aziende che fornivano il materiale da gioco;i vertici della federcalcio la vietarono immediatamente e da li ne nacque un contenzioso che portò nel 1981 la lega calcio ad aprire in modo definitivo agli sponsor.
Pare una vicenda di un passato lontanissimo ed in parte lo è pure se solo pensiamo a cos'è diventato oggi il calcio dove a dettare legge di fatto sono appunto sponsor e televisioni;nell'Italia di fine anni 70' ed inizio anni 80' invece la vicenda venne vissuta quasi come uno scandalo con il, nome di una ditta che andava a sporcare una divisa sportiva.
Particolare curioso il fatto che l0'unico a non indossare la maglia sponsorizzata era Paolo Rossi,il quale aveva già un'accordo in esclusiva con un'altra ditta e di conseguenza fu esentato dall'indossare la veste incriminata.

Bundesliga al via

Parte stasera con un match classico la stagione della Bundesliga,mai cosi in ritardo rispetto agli altri tornei europei come quest'anno:a sfidarsi saranno gli avversari di tempi ormai andati Bayern e Werder,incontro che in molte occasioni nei decenni passati ha significato lotta per il titolo.
I campioni in carica bavaresi aprono cosi le danze con la novità in panchina di Carlo Ancelotti,tecnico pluridecorato che chiude il cerchio dei grandi tornei in cui ha allenato con il campionato tedesco raccogliendo l'eredità di Guardiola;di fronte ai rossi c'è un Werder che come nelle ultime annate sarà costretto a vivere alla giornata nella speranza di non dover soffrire nelle retrovie del torneo.
A contendere il Meisterschale ai bavaresi ci sarà soltanto,a meno di eventi clamorosi ed imprevisti soltanto il bOrussia Dortmund che esce rinnovato da un mercato che ha visto arrivare nella ruhr molti nuovi giocatori;la supercoppa di due settimane fa ha detto che la truppa di Rummenigge è ancora un passo avanti,ma da qui al prossimo maggio i gialloneri possono solo migliorare.
Dietro alla coppia regina ci saranno le eterne incompiute Schalke e Bayer Leverkusen che,assieme ad Hertha e Borussia Monchengladbach si contenfderanno presumibilmente gli altri due posti Champions;particolare interessa desta il Wolfsburg parecchio attivo in estate e l'Amburgo che vorrebbe evitare le sofferenze delle ultime annate.

Sorteggi Champions League

Si sono svolti ieri a Montecarlo,alla presenza degli addetti ai lavori e di moltissime personalità del calcio del passto.i sorteggi dei gironi di Champions League;nessuna grossissima sorpresa è emersa dall'urna data anche la composizione delle fasce che quest'anno non ha mischiato in malo modo compagini forti con altre più deboli sulla carta.
Su tutti spicca chiaramente il girone del Barcellona dove è presente anche il Manchester City di Guadiola:sfida affascinante più per il passato del tecnico catalano che non per il blasone della sua squadra;Celtic e Borussia Moenchengladbach si giocheranno probabilmente il posto per l'Europa League dato che non paiono in grado di impensierire blaugrana e citizens.
Negli altri gruppi sorteggio agevole per il Real campione,mentr qualche grattacapo in più per l'Atletico che dovrà affrontare Bayern e l'insidiosa trasferta a Rostov oltre che il sempre temibile Psv;interessante ache il girone H dove si ritrovano un'anno dopo Juve e Siviglia con il riemergente Lione e la sempre temibile(almeno in casa) Dinamo Zagabria.
Quasi scontato il gruppo A dove Paris SG ed Arsenal dovrebbero avere vita facile tenendo d'occhio il Basilea,mentre risulatano piuttosto equilibrati i restanti gruppi con un'interesse particolare all'avventura del Leicester inserito nel gruppo G con Porto,Copenaghen e Bruges:per Ranieri e soci non sarà una passeggiata.

giovedì 25 agosto 2016

Steaua,un passato appannato

I preliminari di Champions League hanno visto tra gli altri anche il confronto tra Steaua e Manchester City,e cosa si immaginava non c'è stata storia con gli inglesi che già all'andata avevano messo in cassaforte il risultato con il 5-0 in Romania.
Questo match è stato lo specchio di ciò che è diventato il calcio europeo,con formazioni di scarsa tradizione ma ricche di soldi che dominano altre magari cariche di gloria ma che non possono fregiarsi di capitali neppure sufficenti per allestire squadre in grado di competere in aniera dignitosa e decorosa in na manifestazione continentale.
Fa in particolare specie notare come la Steaua cche un tempo dominava in patria ed allestiva formazioni sempre all'altezza in Europa ora sia costretta a remare con fatica per mantenersi a galla,senza neppure la minima speranza di poter un giorno tornare ai fasti antichi.
Di queste cose a chi gestisce il calcio ovviamnete non frega niente,ammaliato com'è dai soldi che girano vorticosamente;ma a chi come noi piace lo sport vero piange il cuore a vedere situazioni del genere.

Numeri sulle maglie:la prima volta

Era il 25 agosto di ben 88 anni fa quando Arsenal e Chelsea per la prima volta nella storia scendevano in campo con maglie numerate per permettere agli spettatori di riconoscere i calciatori;quella che a noi del ventunesimo secolo può apparire come una sciocchezza era invece per l'epoca una rivoluzione,visto che fino ad allora i giocatori vestivano divise prive di numerazione.
L'idea era stata lanciata negli Stati Uniti 4 anni prima e venne introdotta in Europa dalla Football League:i numeri venivano all'inizio assegnati considerando il ruolo di ogni giocatore, e teniamo presente che visti gli schemi dell'epoca alcune assegnazioni a noi apparirebbero del tutto incomprensibili ma allora non era cosi .
Una novità che fa il paio con quella dei nomi stampati sul retro delle magliette,usanza introdotta sempre dagli inglesi nella stagione 93/94 e mutuata poi in seguito da tutte le leghe del mondo ed anche dalle associazioni internazionali quali Uefa e Fifa;come consuetudine anche questa novità fu importata dagli States dove era in uso da moltissimo tempo per incrementare il marketing delle società
Quando vigeva la numerazione tradizionale le imprese di alcuni calciatori hanno reso certi numeri leggendari,come ad esempio il 10 di Pelè e Maradona,il 14 di Cruijff o il 13 di Mueller;costume che con i  numeri fissi è andato purtroppo scomparendo.

Preliminari a sorpresa

Oltre al clamoroso tonfo dell'Ajax in casa del Rostov,i match di ritorno del terzo turno preliminare di Champions League hanno riservato altri risultati a sorpresa:il Monaco ha eliminato il Villareal,il Porto è andato a vincere a Roma ed i bulgari del Ludogorets hanno fatto fuori i cechi del Viktoria Plzen.
A sorpresa i monegaschi hanno eliminato il Villareal che nella passata stagione aveva mostrato di poter crescere ancora di livello dietro alle tre grandi storiche della Liga;la dipartita dell'allenatore Marcelino nel pieno della preparazione estiva ha forse causato alla squadra un contraccolpo psicologico che è risultato fatale favorendo il Monaco.
Come già detto ieri ha del clamoroso anche la sconfitta interna della Roma che paga al solito un'ambiente troppo pieno di se e troppo sicuro di avere le vittorie in tasca prima di giocare le partite;un Porto che non appare trascendentale ha inflitto ai capitolini una lezione che peserà sul resto della stagione sicuramente.
Negli altri match il Ludogorets ha eliminato a sorpresa il Viktoria Plzen riportando una formazione bulgara in Champions dopo alcuni anni,mentre il Celtic ha rischiato di lasciarsi le penne in Israele contro il Be'er Sheva:infine la Dinamo Zgabrria che pur senza Pjaca riesce a battere il Salisburgo ed entrare tra le grandi d'Europa.

Il crollo dell'Ajax

E' finito come peggio non poteva il playoff per l'ammissione alla Champions League:l'Ajax viene travolto 4-1 dal Rostov in trasferta e deve dire addio per l'ennesima volta ai sogni di tornare a far parte dell'Europa che conta;una sconfitta tanto pesante quanto forse salutare per un club che si è troppo disgiunto dalle sue origini e dalla sua tradizione.
C'era un tempo in cui i lancieri erano una scuola di calcio ammirata in tutto il mondo che sfornava con continuità impressionante giocatori di altissimo livello che poi venivano venduti all'estero per dare spazio all'infornata successiva tanto da venir quasi definita una vera e propria fabbrica di campioni.
Quella fabbrica però non esiste più da molto tempo ormai,frutto di scelte societarie sbagliate che talvolta hanno preferito il guadagno immediato alla crescita finale del talento,oppure hanno favorito i calciatori di altri paesi rispetto a quelli olandesi depauperando un patrimonio immenso.
Ora dopo l'ennesima brutta figura degli ultimi anni è tempo che ci si rimbocchi le maniche e si tenti di tornare all'antico che tanti successi e soddisfazione ha dato nei gloriosi tempi passati,perchè la scuola Ajax non merita di essere ridotta al suo stato attuale.

mercoledì 24 agosto 2016

Robson-Kanu,eroe disoccupato

E' davvero singolare la vicenda di Robson-Kanu,giocatore gallese che ha deciso le sorti del quarto di finale europeo contro il Belgio regalando al suo paese una semifinale da sogno;arrivato alla rassegna continentale con il contratto in scadenza e senza aspettative di rinnovo,nonostante le buone prestazioni offerte è attualmente ancora disoccupato.
Cresciuto nel Reading con cui ha disputato le ultime sette stagioni,al termine della scorsa annata la società del hinterland londinese decide di non confermarlo lasciandolo quindi libero di trovarsi una sistemazione;un'accasamento però mai avvenuto quando ormai il mercato è agli sgoccioli e gli affari sono quasi tutti fatti ormai.
Destino amaro dunque per questo centrocampista offensivo reinventato attaccante da Chris Coleman in nazionale:una vicenda che in minima parte ricorda quella di Milla ad Italia 90',quando il camerunense pur senza ingaggio fece volare in alto i leoni africani.
Speriamo che in quest'ultima settimana di trattative un posto per Kanu salti fuori,magari nello stesso campionato della sua ex squadra per dargli modo di rinfacciare loro sul campo il mancato accordo.

Il disastro della Roma

Doveva essere una gara da condurre in..porto senza particolari affanni ed invece si è tramutata in una quasi farsa,con i giallorossi sommersi davanti al proprio incredulo pubblico:è finita cosi Roma-Porto,partita ceh lascerà i segni per l'intera stagione dei capitolini.
In conferenza stampa Spalletti si era presentato propositivo,ma alla resa dei conti il suo è stato un parlare a vuoto dato che i suoi,con in testa De Rossi hanno bucato completamente l'avvenimento proprio a livello mentale;una cosa purtroppo non nuova dalle parti dell'Olimpico con un'ambiente che prende spesso sotto gamba partite invece da conquistare con il coltello tra i denti.
Siamo soltanto ad agosto ma la stagione giallorossa ha già preso una brutta piega con la partenza di Pjanic ed ora questa sconfitta che vanifica la rincorsa fatta durante tutto il girone di ritorno dello scorso campionato;una situazione che Spalletti e la società dovranno prendere di petto per non doversi trovare in mezzo al guado senza appigli cui aggrapparsi.
Rimane sconcertante il fatto che a Roma non si riesca in alcun modo far cambiare atteggiamento ad un'ambiente da sempre pieno di se che crede di essere su di un piedistallo quando di fatto a vittorie staimo davvero molto bassi.

martedì 23 agosto 2016

L'acredine di Conte

Il suo addio non lo ha mai dimenticato:era il luglio del 2014 e a pochi giorni dall'avvio del irtito estivo Antonio Conte lasciò la Juventus sbattendo la porta perchè la società non intendeva assecondarlo nelle sue richieste sul mercato;ora due anni dopo i destini di allenatore e club si intrecciano nuovamente sul mercato,ed è un dispetto continuo.
Non è infatti un mistero che a Torino non abbiano digerito il modo in cui il leccese ha abbandonato la barca,ed anche quand'era selezionatore dell'Italia non hanno perso occasione per mettergli i bastoni tra le ruote e creargli ogni sorta di difficoltà.
In quest'estate il salentino voleva portare prima Bonucci ed ora Chiellini al Chelsea,ma la Juventus disse sempre no;a parti inverse i torinesi sono stati sulle tracce di Matic e Cuadrado ma questa volta ad opporsi è stato Conte che non vule fare favori a basso prezzo alla sua ex squadra;veti e controveti dunque che di fatto hanno quasi azzerato la possibilità di vedere operazioni tra i due clubs.
Pensiamo che dopo due anni in fondo Conte potrebbe anche dimenticare quello che alla fine solo lui ritiene un torto,visto che nemmeno Allegri è stato accontentato in tutto e per tutto e concentrarsi sul suo Chelsea che è atteso da una stagione di fuoco.

Gazze in gabbia

Doveva essere l'uomo della pronta risalita in campionato Rafa Benitez quando è stato chiamato al Newcastle United,invece con lo spagnolo le cose non sono cambiate e le magpies si sono ritrovate a dover retrocedere in Championship dando l'addio ai sogni di gloria che una delle tifoserie più calde d'Inghilterra da sempre culla in cuor suo.
Ora però oltre al problema di dover tentare la risalita,ad opprimere le gazze è anche il fatto che molti giocatori per lo più stranieri vogliono lasciare il club sentendosi di fatto declassati professionalmente e ritenedo di poter ambire a qualcosa di più importante.
Il sodalizio del nord si trova dunque costretto a dover cercare di piazzare in prestito i vari De Jong,Sissoko e compagnia cantante nella speranza di una pronta risalita in massima serie che li convinca della bontà di rimanere col Newcaslte;il problema è che alcuni come SIssoko avendo disputato un buon'europeo non si contentano di un prestito ma vogliono lasciare i magpies alla ricerca di fortuna in altri club tipo il Real Madrid.

Le scelte di Rooney

Wayne Rooney è reduce da una stagione tutt'altro che entusiasmante,vuoi per le vicissitudini dell United e vuoi per l'ennesimo infortunio al piede che di fatto lo ha tolto di mezzo per il finale di annata;se poi ci aggiungiamo un'europeo anonimo il quadro che ne esce è tutt'altro che entusiasmante.
Partendo da questi presupposti l'ex baby prodigio dell'Everton riparte in quella che deve essere per forza la stagione di riscatto per i Red Devils con il dubbio se è ancora lui il faro della squadra oppure no,visto l'arrivo in contemporanea di Pogba ed Ibrahimovic;come se non bastasse suonano sempre più forti le sirene americane che lo vorrebbero calcare precocemente i campi della Mls.

Di sicuro c'è il fatto che Rooney rappresenta insieme a Carrick l'unico e l'ultimo collegamento con lo United che fu di Ferguson,dato che negli ultimi anni in maniera poco accorta si è fatta piazza pulita anche di quei giocatori che avrebbero potuto aiutare i nuovi ad inserirsi.
Sta a lui ora decidere il da farsi,se cioè adattarsi ad un ruolo un pò subalterno ma comunque di prestigio,oppure decidere magari a fine stagione di fare le valigie e di fatto chiudere anticipatamente con il grande calcio e la nazionale inglese.

Inter,quanti problemi!!!

Non è di certo iniziata sotto una buona stella la stagione dll'Inter:prima la cacciata di fatto di Mancini ed ora l'esordio in campionato che ha riservato l'amara sconfitta contro il Chievo;per i nerazzurri è già tempo si correre ai ripari alla ricerca di quelle pedine che siano in grado di risolvere dei problemi che il tecnico marchigiano pur con quasi venti giocatori acquistati non è stato in grado di eliminare.
In primis il problema del regista che di fatto non c'è:Banega si può adattare al ruolo ma è chiaro che le sue qualità servirebbero più avanti,mentre Kondogbia sta confermando l'assurdità di aver speso 35 milioni per un giocatore che è poco più che discreto;in seconda battuta serve un'uomo in difesa che affianchi Miranda dato che Murillo dopo il buon inizio della scorsa stagione pare essersi perso,e arrivati a dieci giorni dalla fine del mercato è un'impresa ardua trovarlo.
La nuova proprietà al momento da l'impressione di non essere molto avvezza alle dinamiche del calcio europeo,ed il presidente Thohir pare aver scavalcato Ausilio nel prendere delle decisioni che forse non spetterebbero a lui in quanto anche 'ello è di nuova entrata di fatto nel pallone che conta.
Un piccolo grande caos che non è quello che i tifosi si meritano e si auguravano quando Moratti è uscito definitivamente di scena;se poi ci mettiamo anche i capricci della coppia Icardi-Nara il quadro è invero desolante...

La panchina lunga

Sono passati esattamente quattro anni oggi da quando la Figc ha deciso di variare le norme e permettere quindi agli allenatori di portare in panchina molti più uomini rispetto ai sette che fino ad allora erano consentiti;questo ha dunque dato modo ai vari tecnici di evitare scelte pre partita che scontentassero questo o quel giocatore,ed al tempo stesso dando loro maniera di scegliere tra più opzioni a gara in corso.
Una normativa che nel corso dell'ultra centenaria storia del calcio ha subito innumerevoli cambiamenti,passando dall'impossibilità di effettuare cambi a match in atto creando il famoso"zoppo all'ala sinistra",fino ad arrivare appunto ad un numero di calciatori a disposizione francamente eccessivo.
Questo abuso della scelta delle posssibili sostituzioni ha portato ad un'allargamento indiscriminato delle rose,ampliando ancor di più i problemi economici che attanagliano il calcio nazionale da moltissimo tempo purtroppo e facendo si che certe scelte della vigilia da parte dei tecnici fossero ulteriormente rimandate o addirittura non fatte.
Quando si passò dai due cambi con cinque uomini in panchina ai tre con sette,si parlò di rivoluzione epocale:ecco forse il calcio di oggi avrebbe bisogno di meno rivoluzioni epocali ed un pò più di buon senso da parte di tutti.

Stoccarda,nobile decaduta

E' una delle compagini storiche della Bundesliga,nata addirittura 123 anni fa:lo Stoccarda ha dunque contribuito in modo significativo a fare la storia del calcio tedesco,eppure negli ultimi anni scelte sbagliate e la cronica mancanza di capitali importanti che investe diverse squadre europee lo ha relegato nelle posizioni di rincalzo.
Dopo alcune stagioni tribolate nello scorso mese di maggio è avvenuta la retrocessione in Zweite Bundesliga già più volte sfiorata nel secondo decennio del nuovo millennio;un sodalizio che ha partecipato pure ad una finale di Coppa Uefa poi persa con il Napoli di Maradona si è dovuto dunque arrendere in un tenzone che vedeva coinvolta anche un'altra grande storica,ovvero l'Amburgo.
Singolare e triste il fatto che nella città che ha visto cresere e svilupparsi industrie quali la Daimler-Benz oppure la Porsche,non ci sia stato nessuno che abbia avuto l'ardore o la voglia di investire nel calcio per permettere al club almeno di navigare inzone più tranquille di classifica.
La squadra che in passato fu di Buchwald e Mario Gomez per citarne soltanto due, dovrà dunque ripartire dalla serie cadetta e si sa che non sempre la risalita dagli inferi è facile per chi non è abituato a lottare su ogni pallone edin ogni partita col coltello tra i denti.

lunedì 22 agosto 2016

Ibra sempre al top

Si può amarlo oppure odiarlo,ma una cosa è certa:dove va Ibrahimovic lascia sempre il segno e cosi stasuccedendo anche a Manchester dove lo svedese ha segnato il goal decisivo nel Community Shield ed ha marcato anche nelle prime due uscite in Premier League.
Il suo ruolino di marcia nei vari campionati in cui ha giocato rimane dunque straordinario,come rimane davvero inspiegabile il fatto che un giocatore del suo livello non sia mai riuscito ad incidere in un'incontro importante e decisivo di Champions League.
Ibracadabra ha dato anche segno di inospettabile umiltà quando nei giorni scorsi ha definito Rooney un vero leader in grado di guidare la squadra;in cuor suo sa benissimo che il vero trascinatore dei Red Devils può e deve essere lui,ma intanto tenersi buona la vecchia guardia non è mai sbagliato e forse memore dell'esperienza barcista questa cosa lo svedese l'ha recepita.
Chiaro che non è ancora stato fatto nulla,ma l'avvio è di certo dei più incoraggianti e permette a Mourinho di dormire sonni tranquilli sull'investimento che lui stesso ha voluto per ridare nerbo ad una squara apparsa spaesata nelle ultime stagioni.

Il ritorno di Gullit

Giunge dall'Olanda la notizia che l'ex nazionale nonchè pallone d'oro Ruud Gullit entrerà a far parte dello staff tecnico guidato da Danny Blind;un ritorno dunque al calcio attivo per il tulipano nero che era assente dallo spogliatoio da cinque stagioni dopo aver guidato il Terek Grozny,squadra cecena che milita nella superliga russa.
Un ritorno quello di Gullit che si può forse spiegare con la mancanza di leadership e di talento che attanaglia in questo momento il movimento olandese,incapace di esprimere nuovi campioni e rimasto come vittima più illustre delle qualificazioni ad Euro 2016;una nazionale che l'ex milanista non ha mai avuto l'onore di guidare a differenza di quanto capitato ai suoi compagni ai tempi della militanza rossonera Rijkaard e Van Basten.
Un tulipano nero che ad onor del vero non ha mai dato l'impressione di valere in panchina quello che valeva in campo,se non giusto nei primi tempi del Chelsea quando si divideva ancora tra campo e management;ora questa nuova opportunità che gli si profila davanti e la possibilità di tornare in qaulche modo a far parte di un mondo che tanto ti osanna quanto facilmente ti dimentica.
Vedremo dunque se l'inserimento di Gullit darà agli orange quello spunto in più per accedere alla Coppa del Mondo di Russia 2018;la sensazione comunque è che si debba tornare un pò alle origini,nel senso che anche a quelle latitudini la legge bosman ha riempito le squadre di giocatori stranieri che tolgono spazio e minutaggio agli autoctoni.

Il ritorno del Lione

In una Ligue 1 che cerca disperatamente avversari in grado di impensierire il PSG e di tenere vivo l'interesse del campionato ben oltre il finire dell'inverno,torna a fare capolino in vetta l'Olympique Lione che con due successi nei primi due match stagionali si candida come possibile e più deria antagonista allo strapotere dei parigini.
La compagine del presidente Aulas ha piazzato qualche colpo non altisonante ma comunque di discreto successo sul ,ercato e conta di trattenere il bomber Lacazette per tornare a riprendersi quel ruolo che ad inizio del nuovo millennio la vedeva padrona assoluta o quasi del calcio francese.
Il Lione infatti sotto la gestione di Aulas aveva instaurato una vera dinastia nell'esagono riempiendo quel vuoto che era rimasto al tramonto dell'era di Bernard Tapie;poi alcune stagioni sottotono e l'avvento degli sceicchi nella capitale hanno portato anche l'Olympique a ridimensionare le proprie ambizioni non potendo competere sul piano economico con gli arabi
Pare però che sul Rodano si respiri un'aria di rinnovato entusiasmo,ed il fatto che Ibrahimovic non sia più con i tricolori della capitale fa presupporre che quest'anno ci sarà più lotta per il titolo,ed in questa competizione un ruolo di primo piano vuole senza dubbio svolgerlo anche il sodalizio presieduto da Jean Michel Aulas.

I dubbi di Zizou

La stagione del Real Madrid è iniziata con una squillante vittoria per 3-0,ottima risposta alla goleada che sabato il Barcellona aveva rifilato al Betis;in casa madridista però,come del resto in molti altri club tiene ancora banco il mercato con il caso Rodriguez ed i giovani che escono dalla cantera madrilena.
In casa merengue c'è una sorta di cambiamento nel modo di operare sul mercato:infatti se da un lato il presidente Perez vorrebbe almeno un grande acquisto per la gioia del settore marketing e per la piazza,dall'altro lato Zidane guarda giustamente al lato tecnico e ritiene che la squadra vada bene com'è,ritenendo importante anche il rilancio di James Rodriguez e la maturazione dei tanti giovani che orbitano attorno alla prima squadra.
Prima dell'avvento di Florentino Perez anche il Real ero uso,anche se in maniera minore rispetto al Barcellona lanciare i suoi giovani in prima squadra:poi con l'avvento dell'era galacticos questa abitudine è andata scomparendo,con buona pace anche dei vari tecnici che magari avrebbero voluto invece puntare anche sul vivaio.
Ora pare che Zidane,forte della vittoria in Champions Leagur voglia ripristinare questo modo di fare caclio che è salutare per tutto il movimento ed anche per le finanze pur floride della casa blanca;ma il punto è:se i risultati non dovessero essere quelli voluti in plancia di comando,Zizou riuscirà a mantenere fede ai suoi propositi e soprattutto verrà mantenuto al timone?

domenica 21 agosto 2016

Il secondo Giovinco

C'era una volta Sebastian Giovinco,calciatore predestinato nell'arrivare ed erede designato di Del Piero quando questi avesse abbandonato la Juventus;l'ex capitano da oramai 4 anni non veste più il bianconero ma Giovinco non ne ha ereditato ne la maglia ne la posizione nel cuore dei tifosi bianconeri.
C'è poi un Sebastian Giovicno che un bel giorno prese armi e bagagli e si trasferi nel Mls,campionato di calcio americano aperto anche a franchigie canadesi:ed il nostro baldo giovane fini proprio nel paese degli aceri a Toronto;questo Giovinco sforna assist in continuità e segna come mai aveva fatto prima,venendo eletto miglior giocatore della lega.
E' questa la strana storia di un giocatore forse troppo presto scartato dal grande calcio europeo e che forse troppo presto si è arreso andando a cercar gloria e naturalmente soldi oltreoceano,in un torneo che si sta crescendo ma è ancora distante anni luce dai migliori campionati giocati nel vecchio continente.
Un suo ritorno in Europa nel breve periodo non è ipotizzabile,ma magari un'altra opportunità nel team Italia la merita vista anche la pochezza del nostro parco attaccanti ed il fatto che di nuove leve all'orizzonte al momento non se ne vedono.

Athletic,meravigliosa eresia

In un calcio oramai globalizzato a tutti i livelli e dominato sempre di più dai soldi,spiccano ancora qua e la delle"pecore nere",isole dove il tempo pare essersi fermato o quantomeno aver rallentato;una di queste è l'Athletic Club di Bilbao,squadra che più di ogni altra simboleggia l'attaccamento dei baschi alla loro terra ed alle loro tradizioni.
Quest'anno ancora una volta i biancorossi si presentano al via della Liga competitivi e con una formazione di soli giocatori nati o cresciuti calcisticamente in Vizcaya;è questo un dogma assoluto ed immutabile,visto che ad un sondaggio del club sul possibile acquisto di stranieri i tifosi hanno risposto per il 96% con un no.
Il San Mames,lo stadio dei baschi è soprannominato la cattedrale perchè ogni volta che scende in campo l'Athletic è come se con esso ci fossero tutte le genti basche fiere ed orgogliose del loro modo di essere ed in contrapposizione con la capitale usurpatrice Madrid.
L'anno scorso i biancorossi si sono classificati a ridosso della zona Champions,quindi l'obiettivo di questa annata che può essere centrato con un pò di fortuna è proprio l'entrata nella massima competizione europea,sempre lanciando giovani com'è nel dna del club.

sabato 20 agosto 2016

Barcellona forza 6

Debutto dei campioni di Spagna al Camp Nou ed è subito show:la squadra di Luis Enrique va in vantaggio con Arda Turan,si fa riprendere dal Betis ma da quel momento in poi da il via ad un'autentico show,il primo della nuova stagione che delizia tutti i presenti.
A salire in cattedra manco a dirlo è Messi,tornato dalle vacanze più carico e grintoso che mai pronto a segnare lui e ad armare il cannone da fuoco chiamato Luis Suarez;mentre il terzo tenore era in attesa di giocarsi l'oro olimpico,i due assi calavano un pokerissimo che seppellivas ogni velleità degli andalusi costretti a fare da sparring partner.
Si riinizia dunque da un copione ormai consolidato coi catalani a divertire se stessi ed il pubblico e gli avversari ridotti a spettatori non paganti di questo spettacolo;l'impressione è che come al solito soltanto il Barcellona possa battere se stesso quand'è in stato di grazia.
Certo la stagione sta appena emettendo i primi vagiti,ma chi capisce di calcio sa che cominciare bene un'annata è fondamentale per proseguirla poi anche meglio;e meglio per i blaugrana vuol dire tornare dove spetta loro di diritto,ovvero sul trono d'Europa.

Juve,buona la prima

Stagione nuova Juve vecchia,questo almeno a guardare il risultato della prima di campionato in cui i bianconeri con il minimo sforzo hanno portato a casa il massimo bottino,match che non è stato comunque una passeggiata  e che è stato deciso dal nuovo bomber Higuain.
Partita naturalmente che ha risentito della stagione anche se si è giocato in notturna,e della preparazione ancora da smaltire da parte delle due squadre;un connubio di eventi che ha fatto si che la contesa fosse aperta fino a che l'argentino non ha insaccato il suo primo goal ufficiale in bianconero.
Capitan Buffon e compagni dunque sono partiti con il piede giusto in un'annata in cui non sarà perdonato loror niente vista la faraonica campagna acquisti portata a termine dalla società per primeggiare anche in Europa;come già detto in altra ioccasione qualsiasi altro risultato che non sia la vittoria sarà preso come un fallimento.
Giiocare con questa pressione non sarà facile ma chi veste i colori di madama sa benissimo a cosa va incontro e quali siano le aspettative di stampa,tifosi ed addetti ai lavori:il fatto che Higuain si sia sbloccato subito è di certo un buon segnale.

Cholo d'assalto

Inizia una nuova stagione di Liga ed inizia una nuova sfida anche per il cholo Simeone che,reduce dalla sconfitta in finale di Champions con il Real vuole assolutamente aggiudicarsi un titolo prima magari di fare le valigie e tornare in Italia sponda Inter;il compito non è dei più facili e servirà di nuovo un Griezmann in formato meraviglia.
La squadra non è cambiata moltissimo ed avrà il suo punto di forza ancora nella difesa che dovrà fermare gli attacchi avversari innescando il mortifero contropiede del piccoletto francese che sarà affiancato dal connazionale Gameiro appena arrivato dal Siviglia e già infortunatosi.
Il calcio che richiede Simeone ai suoi è molto dispendioso dal punto di vista fisico e mentale,e non avere la soddisfazione di alzare un trofeo alla lunga potrebbe far venir meno nei suoi giocatori la voglia di lottare e di sacrificarsi,un requisito indispensabile e fondamentale per chi non possiede qualità tecniche eccezionali e deve basare quindi la sua applicazione su altro.
Crocevia fondamentale dunque questa stagione per l'argentino che era in lizza per guidare la Seleccion salvo poi rinunciare a fronte dell'incertezza organizzativa ed economica che regna in seno all'Afa;un cholo che vuole vincere per dimostrare che il suo modo di fare calcio mirato al risultato alla fine è efficace allo stesso.

Joe Hart ai saluti

Questo inizio di stagione sta segnando l'addio di Joe Hart al Manchester City:il portiere della nazionale inglese infatti è rimasto in panchina in tutti i match fin qui disputati dai citizens per decisione di Guardiola,il quale ha affermato giusto ieri che Hart può trovarsi un'altra squadra perchè non rientra nei suoi piani.
Si sta cosi consumando un divorzio che era nell'aria già dai giorni dell'europeo quando il portiere è stato uno dei peggiori interpreti nel disastroso naufragio del vascello dei tre leoni;per puntare a vincere la Premier League e poi la Champions Guardiola ha bisogno di una garanzai in porta,e questa non può essere rappresentata da Hart.
A dieci giorni dalla fine del mercato è difficile ipotizzare quale sarà il futuro del n°1,anche se si dice che l'Everton abbia avanzato un'offerta verso di lui;il City comunque per cederlo chiede 30 milioni di euro che difficilmente qualcuno sarà disposto a sborsare:al posto di Hart è ormai certo l'arrivo di Bravo dal Barcellona,il quale vuole finalmente giocarsi le sue chanches anche in Champions League.
Finisce dunque cosi la storia tra il buon Joe ed il City:una storia che ha fruttato due titoli nazionali che oerò non bastano ad appagare la sete di successo che anima gli investitori arabi e la nuova conduzione tecnica e manageriale di matrice catalana.

Brasile-Germania per la gloria eterna

Siamo ormai giunti quasi al termine dei Giochi Olimpici ed oggi andrà in campo anche la finale per l'oro del calcio che vede opposti Brasile e Germania,due colossi del calcio mondiale:la sfida richiama inevitabilmente quella mondiale di due anni fa dove i teutonici umiliarono sul suolo patrio i carioca con un roboante e clamoroso 7-1.
Memori di quel ricordi i brasiliani daranno il tutto per tutto per vendicare l'onta e regalare al loro popolo la gioia dell'unico titolo che ancora manca nella ricchissima bacheca della Selecao;dopo un'avvio in sordina,Neymar e compagni hanno ingranato le marce alte tenendo fede al pronostico che li vedeva grandi favoriti per il successo finale.
Dall'altra parte troveranno una Germania che ha dimostrato ancora una volta di essere un rullo compressore nei tornei che contano e di aver il miglior serbatoio di giovani d'Europa;la squadra allenata da Horst Hrubesch giunge all'appuntamento avendo liquidato in semifinale una Nigeria tornata competitiva a buoni livelli e che ha dato loro del filo da torcere.
Partita dal pronostico molto difficile visto anche il contesto in cui si gioca,con le due compagini che faranno affidamento su quelle che sono le loro tradizionali caratteristiche,ovvero l'estto e la fantasia per i verdeoro opposti al pragmatismo ed alla fisicità dei tedeschi che vogliono regalare un'altro dispiacere casalingo ai carioca.

Serie A,si parte

Con il mercato ancora aperto ed i tifosi che sognano gli ultimi colpi che rendano ancora più competitive le loro squadre,parte oggi il campionato di Serie A;definito una volta a torto il torneo più bello del mondo,di sicuro era però quello più interessante e con il maggior tasso tecnico di tutti i campionati europei:finiti quei tempi oggi si fanno i conti con quel che passa il convento che sovente è poco.
La stagione che parte nel weekend sarà dunque ancora una volta nel segno della Juventus,lepre di un torneo che ha vinto l'anno scorso rimontando 12 punti alla prima in classifica e allargando poi il divario nel finale,cosa mai vista alle nostre latitudini;i bianconeri pur cedendo Pogba e Morata hanno fatto un mercato che li ha resi ancor più forti ed in campo nazionale pressochè invincibili.
Alle spalle di madama sia Roma che Napoli escono indebolite dal calciomercato avendo ceduto Pjanic ed Higuain proprio ai torinesi:nonostante i tanti proclami,alla resa dei conti entrambe hanno alzato bandiera bianca segno che i capitali sono quelli che sono ed in questo modo è difficile poter competere per il titolo con la Juventus;per quanto riguada le milanesi la situazione è un pò diversa,con l'arrivo di due grandi gruppi cinesi(certo quello nerazzurro,ancora da definire quello rossonero)che però non hanno subito aperto i cordoni della borsa come si aspettavano i tifosi.
Sarà dunque un torneo all'insegna della caccia alla Juve dove speriamo finalmente che i nostri giovani trovino spazio,perchè altrimenti il nuovo selezionatore della nazionale Ventura dovrà fare non i salti mortali ma i miracoli per allestire una formazione azzurra competitiva.

venerdì 19 agosto 2016

Svezia-Germania,oro al femminile

In attesa di vedere all'opera i maschi domani sera nella rivincita del Mineirazo di due anni fa,oggi si disputa la finale femminile dei Giochi per quanto riguarda il calcio:a contendersi l'oro saranno Svezia e Germania,ovvero due nazionali europee il cui approdo all'atto conclusivo sorprende un pò visto il livello medio di nazioni come Stati Uniti,Canada ed Australia nel calcio femminile.
Le due nazionali hanno raggiunto la finale in modo diverso:la Svezia al termine di una partita di pura sofferenza in cui ha fronteggiato l'assalto risultato vano delle brasiliane poi battute dal dischetto,mentre le teutoniche hanno avuto la meglio su di un Canada che voleva fortemente questo successo;anche in campo femminile dunque il pragmatismo europeo ha avuto la meglio portando le due compagini a giocarsi l'oro a Rio 2016.
Comunque vada a finire questo torneo olimpico ha segnato un'ulteriore passo in avanti del movimento calcistico femminile che a livello di tecnica individuale ha ormai poco da invidiare a quello maschile;nota a margine lo scarso coinvolgimento del pubblico,probabilmente allontanato come in altri eventi dall'alto costo dei biglietti.

Grecia,rinvio campionati

In questo weekend in cui iniziano molti tornei europei doveva esserci l'avvio anche di quello greco,ma il ministro dello sport ellenico ha deciso il rinvio dello start di almeno due settimane progogabili in assenza di novità significative sullo stato delle cose;il tutto è dovuto all'atavica abitudine degli ultras greci di utilizzare il calcio come valvola di sfogo di tensioni sociali mai cosi alte come negli ultimi anni.
In un paese messo allo strenuo dalla morsa delle organizzazioni internazionali che vogliono il ripianamento del debito pubblico in maniera quantomeno discutibile,lo sport funge da viatico per violenze di vario genere che comunque già c'erano prima del crack economico.
Non è la prima volta infatti che il calcio finisce al centro dell'attenzione e già negli scorsi anni è capitato che il torneo nazionale venisse sospeso per più giornate a causa delle violenze di frange di tifoseria,in particolare quelle più numerose ed accese di Olympiakos e Panathinaikos che anche sui campi di basket hanno trovato il modo per accendere gli animi in più e più occasioni.
Data anche la stagione turistica ed il fatto che anche la Grecia come l'Italia è alle prese con il problema immigrazione,la decisione presa dal ministro ha certamente un suo fondamento e dovrebbe portare a riflettere sul fatto che forse tali energie dovrebbero essere riversate sul far tornare il paese alla normalità più che ad occuparsi di tali faccende...

Lo strano andamento del Wolfsburg

In teoria è un club che come risorse economiche potrebbe competere con i migliori in Europa,nella realtà dei fatti però opera con tempi e scelte alquanto discutibili;stiamo parlando del Wolfsburg,soadlizio di proprietà della Volkswagen che da anche il nome allo stadio di ultimissima generazione dei lupi.
Una formazione quella del nord ella Germania praticamente sconosciuta al calcio che conta fin quando il colosso automobilistico non ha deciso di investire pesantemente nel pallone;sono arrivati allora i primi risultati,la promozione in Bundesliga e la nuova arena ch ospita i match interni;chiamata un grande nome come Magath a dirigere le operazioni dall panchina,è arrivato tra la sorpresa generale anche il Meisterschale dopo che i verdi avevano chiuso l'andata a metà classifica.
Qunado si pensava di assistere alla nascita di una nuova superpotenza ecco il primo stop,con la cessione della stella Dzeko al Manchester City e conseguente ritorno nella mediocrità;e da allora è stato un continuo montare e rismontare la squadra alla ricerca non si sa di cosa,visto che le somme incassate dalle cessioni son state poi pressochè tutte reinvestite in acquisti di dubbio valore però.
Ora con il ritorno in patria di Gomez,il team della Volkswagen tenta una nuova risalita forte anche del talento di Draxler:quello che però magari manca è uno staff dirigenziale in grado di programmare una crescita mirata e che non si affidi ad operazioni a spot che nel calcio poco o nulla contano.

Al via la Liga

Parte stasera con due anticipi della prima giornata la Liga spagnola,campionato che contende all Premier League il primato come torneo più seguito ed agguerrito del pianeta;se da una parte quello inglese è di certo il campionato più globale per via della diffusione e del fatto che le squadre hanno proprietari sparsi su tutta la Terra,la Liga è di certo il torneo che nell'ultimo lustro ha prodoto la maggiore cifra tecnica con le sue partecipanti che dominano anche in campo continentale.
La squadra da battere sarà naturalmente il Barcellona che per colmare le carenze quantitative in organico ha preso un paio di difensori e soffiato al Real Madrid Andrè Gomes a centrocampo;se riuscirà a far rifiatare i tre fenomeni davanti anche quest' anno in un torneo che dura nove mesi  la superiorità tecnica dei catalani dovrebbe emergere.
Alle spalle dei blaugrana i campioni d'Europa del Real che quest'anno contrariamente alle loro abitudini non hanno piazzato il colpaccio sul mercato,preferendo puntare su di un gruppo collaudato che con l'aggiunta del rientrante Morata potrà dare filo da torcere ai rivali di sempre;alla pari coi madridisti ci sono anche i cugini dell'Atletico che dovranno dimostrare di aver superato il contraccolpo psicologico di aver perso in pochi giorni campionato e Champions,la seconda in tre anni e sempre per mano delle merengues.
Dietro a queste corazzate abbiamo il Siviglia all'ennesima rifondazione cosi come il Valencia,oltre a Villareal ed Athletic Bilbao;sarà dunque ancora una volta una Liga che darà spettacolo e produrrà ancora tanto interesse in tutto il mondo.

giovedì 18 agosto 2016

Gunners a salve

La stagione dei gunners dell'Arsenal è iniziata male con la sconfitta interna patita ad opera del Liverpool,ma quel che più preoccupa i tifosi dei londinesi è l'assoluta incapacità di Wenger di concludere un'affare che sia uno in grado di rafforzare una squadra che cosi com'è rischia di dover affrontare un'altra annata di alti e bassi come troppo spesso è accaduto negli ultimi anni.
Il manager francese ha firmato con Xhaka già a giugno,e ciò lasciava supporre che fosse il preludio di un ercato finalmente scoppiettante:si diceva che i londinesi trattassero Higuain,Lacazette,Griezmann ed altri campioni ma alla fine della fiera nessuno di loro è o è ancora approdato in terra d'albione.
Come se ciò non bastasse Wenger deve far fronte all'infortunio di Mertesacker in difesa e con il rinnovo tutt'altro che scontato di Ozil,oltre al fatto che Ramsey è stato corteggiato da Chelsea e Manchester City;un quadro non certo esaltante per quello che è il decano dei manager in Premier,giunto ad un momento topico della sua permanenza a Londra.
Già a fine europei il suo nome veniva fatto come sostituto di Hodgson, e comunque vada a finire questa season l'impressione è che il suo tempo in Inghilterra sia ormai finito:starà a lui cercare di smentire finalmente tutti i suoi denigratori.

L'inizio di Lippi

Era il 18 agosto 2004 quando Marcello Lippi esordiva sulla panchina della nazionale italiana reduce dal biscotto europeo di Portogallo 2004 ed ancor prima dall'infausta trasferta nippo-coreana del 2002;l'ex allenatore della Juventus parte con una sconfitta in terra islandese,non immaginando forse che soltanto 2 anni più tardi verrà osannato come terzo mister italiano capace di portare gli azzurri sul tetto del mondo.
Lippi era reduce dai tre anni del suo ritorno alla Juventus in cui aveva conquistato altri due scudetti fallendo però nuovamente l'assalto alla Champions League nella finale dell'Old Trafford persa contro il Milan;con il suo ingaggio si rafforzava dunque la teoria dei selezionatori non più prodotto della scuola federale ma presi direttamente in uscita dal un grande club.
Il toscano dal sangue caldo riuscirà ad arrivare alla Coppa del Mondo nonostante il vivaio italiano già 10 anni orsono avesse iniziato la propria parabola discendente,fiaccato dall'egoismo dei clubs e dal loro ricorrere sistematicamente ai giocatori stranieri;nonostante questo Lippi costruisce un gruppo unito e coeso che facendo leva su di una grande difesa riuscirà a far proprio l'alloro iridato.
Come molti sportivi tuttavia,anche Lippi commetterà l'errore di tornare dove era già stato vincente, e la seconda avventura in azzurro risulterà fallimentare;noi però vogliamo ricordarlo nella magica notte di Berlino in cui Cannavaro issa in cielo la Coppa.

mercoledì 17 agosto 2016

Blanc idea per l'Olympique

E' bastato un pareggio interno nell'esordio stagionale in campionato per scatenare la stampa transalpina sull'Olympique Marsiglia:si fa strada infatti l'ipotesi che a prendere il posto di Franck Passi possa essere niente meno che Laurent Blanc,esonerato a giugno dal Paris Saint Germain e liquidato con una buonuscita milionaria.
La situazione dell'Olympique è un pò caotica,considerando il fatto che la società è di fatto in vendita e che il tasso tecnico non è di certo paragonabile a quello delle migliori avversarie,i primis i parigini allenati l'anno scorso da Blanc.
Il fatto che ci siano pochi denari a disposizione rende le operazioni di mercato molto difficoltose chiaramente,ed è anche per questo che in riva al Mediterraneo si è sperato che Gignac interrompesse la sua avventura messicana per tornare al capezzale dell'OM;cosi non è stato ed allora si dovrà fare con quel che c'è che a prima vista non è certamente molto e nemmeno di qualità.
L'arrivo di Blanc potrebbe sicuramente attirare a Marsiglia qualche nome importante,ma se non si dipanerà la matassa societaria i tempi belli per l'Olympique rimarranno ancora lontani anni luce.

Brasile-Germania,rivincita olimpica

Sarà una finale di grande nobiltà calcistica quella che vedrà opposti Brasile e Germania per il titolo olimpico:sarà in qualche modo l'opportunità per i brasiliani di vendicare sportivamente parlando la semifinale mondiale persa per 7-1 contro i teutonici,più grande sconfitta mai patita dai verdeoro sul palcoscenico mondiale.
Ben diverse comunque le due semifinali,con i brasiliani che da subito impongono la legge della loro classe sul Honduras:andati in vantaggio subito con Neymar,autore di una doppietta come Gabriel Jesus,i carioca dilagano fino al 6-0 finale mandando in visibilio gli spettatori non neutrali della sfida.
Dall'altra parte del tabellone invece la Germania ha ragione di una Nigeria che alla resa dei conti si dimostra più fumo che arrosto;ciò nonostante i tedeschi devono soffrire fino agli ultimi minuti di gioco prima di staccare il biglietto che varrà loro la finale per il titolo olimpico e la medaglia d'oro.
Una finale equilibrata in cui i carioca tenteranno almeno stavolta di far prevalere il fattore campo,sperando che il tifo non degeneri in antisportività comìè successo nel salto con l'asta dove il francese Lavillenie è stato fischiato per il semplice fatto di contendere la vittoria all'atleta di casa.

Fenerbahce all'olandese

Dick Advocaat abbndona il ruolo di consigliere tecnico che teneva al Feyenoord a supporto di Giovanni Van Brockhorst e si rimette in gioco alla soglia dei 70 anni;l'ex allenatore dell'Olanda infatti assumerà la guida dei turchi del Fenerbahce in sostituzione dell'esonerato Vitor Pereira.
Continua dunque in questo modo la tradizione turca che vuole quasi sempre i tre grandi clubs di Istanbul guidati da allenatori di matrice estera,prevalentemente nordeuropea;una situazione che ha certamente portato il calcio anatolico ad elevare il suo standard qualitativo,anche se a farne le spese è stata la scuola locale quasi mai valorizzata.
Il compito che attende Advocaat non è certo dei più agevoli,anche perchè a fronte di investimenti sempre più importanti su giocatori stranieri,quasi sempre avviati al viale del tramonto bisogna dirlo, i presidenti pretendono risultati immediati senza aver la pazienza di aspettare e veder crescere un progetto.
In un clima come quello che si respira sulle rive del Bosforo,i tifosi chiedono anzi pretendono dall'olandese in primis assolutamente la vittoria contro i concittadini della parte europea del Galatasaray;un passo falso nel derby sarebbe peggiore di una qualsiasi altra altra sconfitta anche pesante.

L'addio di Van Basten

Il 17 agosto di 21 anni fa dava l'addio al calcio uno dei più  forti giocatorie della storia,ovvero Marco Van Basten:l'olandese si arrendeva cosi dopo oltre due anni di calvario alla sua caviglia che non gli permetteva di tornare ad essere un calciatore professionista a tutti gli effetti nonostante le numerosissime operazioni alle quali si era sottoposto.
Van Basten ha rappresentato una sorta di trait d'union tra l'attaccante moderno dotato di forza fisica e capacità di collaborare con la squadra,e quello antico dotato di tecnica e colpo di palla davvero atipici per un giocatore della sua mole;esordi nel grande calcio sostituendo nientemeno che Johan Cruijff, e come lui fu una bandiera dell'Ajax prima di approdare al Milan dove vinse tutto a livello di clubs.
Capace di riprendersi una prima volta dai guai che gli procurava la caviglia destra,trascinò nel 1988 l'Olanda all'unico titolo della sua storia risultando capocannoniere e miglior giocatore di Euro 88';abbandonò a 31 anni dopo che da oltre due non riusciva più a calcare un terreno di gioco,essendo nella fase matura della sua carriera e potendo dare ancora tanto al calcio giocato.
Dopo il ritiro intraprese la carriera di allenatore che però non gli ha dato le stesse soddisfazioni di quella sul rettangolo verde;per chi lo ha ammirato ed amato lui rimarrà per sempre il cigno di Utrecht,leggiadro e potente al tempo stesso.

Siviglia,remontada impossibile?

Dopo la vittoria nel match di andata al Pizjuan di Siviglia,il Barcellona ospita stasera al Camp Nou tgli andalusi nel ritorno della supercoppa spagnola;un risultato quello di tre giorni fa che dovrebbe mettere i catalani al riparo da ogni possibile sorpresa anche se i problemi non mancano.
E' infatti il caso Bravo a tener banco in casa blaugrana,con il portiere cileno che ha deciso di andarsene dopo che non gli è stata garantia l'esclusività del posto da titolare duarnete tutti i match stagionali:con Ter Stegen infortunato è questo un problema da non sottovalutare,anche se pare che Bravo abbia tenuto un'atteggiamento un pò troppo sopra le righe al momento di trovare una forma di accordo con la soietà presieduta da Bartomeu.
Altro nodo da sciogliere è quello relativo al quarto attaccante da inserire in rosa:molti i nomi circolati ma al momento ancora nulla di concreto,e cosi anche stasera ci sarà spazio per Munir al fianco di Suarez e Messi in attesa che Neymar torni dalle Olimpiadi;una situzione che non creerà problemi contro gli andalusi ma che deve essere risolta al più presto possibile,anche per consentire a Luis Enrique di lavorare sul nuovo acquisto ed inserirlo gradualmente in un meccanismo non certo semplice com'è quello del Barcellona.

Roma -Porto per la Champions

Si gioca stasera la seconda parte del terzo turno preliminare di Champions League,ed a scendere in campo è la Roma unica rappresentante italiana ammessa al preliminare;i giallorossi sono attesi dalla trasferta del Do Dragao in cui sfideranno il Porto per accedere alla fase a gironi.
In casa romanista c'è naturalmente molta attesa per questi match che risultano fondamentali oltre che per entrare tra l'elite continentale ,anche per poter operare su di un mercato che nella città eterna ha portato soltanto Vermaelen ed il ritorno in prestito di Sczesny,un pò poco a fronte della gravissima perdita di Pjanic a centrocampo.
Gli uomini di Spalletti vanno in Portogallo dopo un pre campionato che li ha visti calcare i campi statunitensi per la gioia di Mr.Pallotta,ma senza avere di fatto effettuato una preparazione con tutti i crismi del caso;il Porto rispetto agli anni d'oro è una formazione un pò dimessa ma sempre in grado di sfornare talenti che vogliono mettersi in mostra per poi volare verso lidi migliori.
Fondamentale sarà come sempre nei match europei cercare di segnare fuori casa dato che tra una settimana il ritorno sarà in un'Olimpico che si spera finalmente gremito a supporto della squadra;un'eventuale fallimento incanalerebbe già in modo negativo la stagione.

martedì 16 agosto 2016

Made in France

Divise da una rivalità storica che si perde nella notte dei tempi,nell'era moderna Francia ed Inghilterra hanno dato sfogo alle loro divergenze soprattutto su di un campo da rugby,sport che ha trovto nei transalpini degli interpreti più fantasiosi rispetto ai britannici;nel calcio invece questa rivalità non è mai esplosa veramente,lasciando a Germania ed Italia lo scettro continentale.
Fa comunque specie il fatto che dalla creazione della Premier League 25 anni fa,i francesi siano stati di gran lunga i calciatori più ricercati dai teams inglesi;su tutti ovviamente l'Arsenal che su Vieira,Pires ed Henry ha costruito moltissime delle sue fortune ad inizio del nuovo millennio tradendo una tradizione di calcio apatico ed a volte noioso.

D'altra parte il primo calciatore non britannico ad entrare veramente nel cuore del calcio d'oltre manica è stato niente meno che un certo Eric Cantona che,ripudiato in patria per i suoi atteggiamenti supponenti e per il carattere ribelle,ha trovato in terra d'albione una seconda casa dove dare sfogo al suo estro ed alla sua fantasia.
Negli ultimi anni il trend si è un pò affievolito per una leggere crisi del vivaio dell'esagono e per il fatto che oramai arrivano stranieri davvero da tutto il ondo in Inghilterra,ma il francese ha sempre un'attrattiva particolare per i nuovi manager britannici.