Circa vent'anni prima della Grande Olanda di Michels e Cruijff un'altra squadra aveva stupito il mondo per il suo calcio innovativo e per certi versi rivoluzionario:era l'Ungheria e a guidarla dalla panchina c'era Gustav Sebes.
Giocatore di non eccelse qualità svolse la sua attività agonistica tra la madrepatria e la Francia,vincendo due titoli nazionali con l'Ujpest Dosza e vestendo in un'unica occasione la casacca rossa dei magiari;ritiratosi inizia il percorso che lo porterà ad essere ricordato come il mentore di Puskas e compagni.
Le sue tappe per arrivare alla nazionale sono appunto l'Ujpest,il Ferencvaros e la Honved da cui attingerà a piene mani per formare l'ossatura di quella che viene ricordata come la"squadra d'oro";tralasciando gli innumerevoli allori colti in patria con i clubs,la sua vera opera d'arte fu la vittoria per 6-3 in quel di Wembley il 25 novembre 1953,data che ancor oggi viene ricordata infaustamente dai maestri inglesi.
In quell'occasione l'Ungheria,reduce dalla medaglia d'oro olimpica ad Helsinki ridicolizzò letteralmente la supposta superiorità che gli inglesi andavano vantando;circa un'anno dopo la vittoria fu replicata in quel di Budapest con un risultato quasi identico.L'Europa ed il mondo erano basiti di fronte a tanta superiorità,frutto di formidabili fuoriclasse inquadrati in un sistema detto MM,che prevedeva l'arretramento di centravanti ed ali e l'avanzamento delle mezzeali.
Forte di questi risultati il team magiaro si presentò in Svizzera per la Coppa del Mondo 54' da favorito e sbaragliò la concorrenza,salvo poi cedere in finale contro la Germania Ovest dopo essere andato in vantaggio per 2-0:da tutti venne definito levento come"il miracolo di Berna",ma molti intravvidero l'ombra del doping sui tedeschi.
I bei giorni erano però quasi giunti al termine:la rivoluzione d'Ungheria spazzò via quella favolosa nazionale ed a nulla valsero i tentativi di Sebes di convincere Puskas e compagni a tornare in patria:si chiudeva dunque un'epoca anche per Sebes,dimenticato dagli albi d'oro ma non dalla storia.
Giocatore di non eccelse qualità svolse la sua attività agonistica tra la madrepatria e la Francia,vincendo due titoli nazionali con l'Ujpest Dosza e vestendo in un'unica occasione la casacca rossa dei magiari;ritiratosi inizia il percorso che lo porterà ad essere ricordato come il mentore di Puskas e compagni.
Le sue tappe per arrivare alla nazionale sono appunto l'Ujpest,il Ferencvaros e la Honved da cui attingerà a piene mani per formare l'ossatura di quella che viene ricordata come la"squadra d'oro";tralasciando gli innumerevoli allori colti in patria con i clubs,la sua vera opera d'arte fu la vittoria per 6-3 in quel di Wembley il 25 novembre 1953,data che ancor oggi viene ricordata infaustamente dai maestri inglesi.
In quell'occasione l'Ungheria,reduce dalla medaglia d'oro olimpica ad Helsinki ridicolizzò letteralmente la supposta superiorità che gli inglesi andavano vantando;circa un'anno dopo la vittoria fu replicata in quel di Budapest con un risultato quasi identico.L'Europa ed il mondo erano basiti di fronte a tanta superiorità,frutto di formidabili fuoriclasse inquadrati in un sistema detto MM,che prevedeva l'arretramento di centravanti ed ali e l'avanzamento delle mezzeali.
Forte di questi risultati il team magiaro si presentò in Svizzera per la Coppa del Mondo 54' da favorito e sbaragliò la concorrenza,salvo poi cedere in finale contro la Germania Ovest dopo essere andato in vantaggio per 2-0:da tutti venne definito levento come"il miracolo di Berna",ma molti intravvidero l'ombra del doping sui tedeschi.
I bei giorni erano però quasi giunti al termine:la rivoluzione d'Ungheria spazzò via quella favolosa nazionale ed a nulla valsero i tentativi di Sebes di convincere Puskas e compagni a tornare in patria:si chiudeva dunque un'epoca anche per Sebes,dimenticato dagli albi d'oro ma non dalla storia.
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