La finale di Coppa dei Campioni 1983 va in scena allo stadio olimpico di Atene ed è una sorta di rivincita della finale mondiale di Madrid che dodici mesi prima ha visto opposte Italia e Germania Ovest,anche se nell'Amburgo non vi sono molti giocatori che calcarono i campi spagnoli.
Il seguito di tifosi che accompagna i bianconeri è enorme,si valuta in circa trentamila presenze ed è pronto ad esultare per una coppa che sulla carta pare vinta già in partenza;il cammino per arivare in finale ha visto gli uomini di Trapattoni sconfiggere anche i detentori dell'Aston Villa prima di abbattere in semifinale i polacchi del Widzew Lodz.
Dal canto suo l'Amburgo si presenta ad Atene da sfavorito senza nulla da perdere ma con la consapevolezza di essere un'osso duro per chiunque e di avere in panchina un certo Ernst Happel,uno che la coppa l'ha già vinta 13 anni prima con il Feyenoord;i tedeschi si approcciano alla partita dunque in maniera rilassata ben sapendo dove andare a colpire e come inaridire le fonti del gioco bianconero.
Pronti via e Rolff si incolla subito a Platini impedendogli di entrare nel vivo del gioco,condizione che durerà per tutta la partita;passano appena 8' minuti di gioco e Magath,il giocatore più tecnico dei teutonici supera in dribbling Bettega e Scirea depositando alle spalle di Zoff un beffardo pallonetto che risulterà alla fine essere la rete che deciderà l'incontro.
Partirà da li la furiosa rimonta bianconera si pensa...ed invece no perchè la Juventus man mano che passano i minuti si fa sempre più intrappolare in una sorta di ragnatela con cui gli anseatici addormentano la partita fino alla fine del primo tempo;quando le squadre rientrano la musica non cambia di molto ed allora il tecnico bianconero Trapattoni tenta la carta della disperazione togliendo uno spento Paolo Rossi e mettendo Platini a fare il centravanti:la mossa si rivelerà senza successo permettendo all'Amburgo di dare vita ad una delle più grandi sorprese nelle finali di coppa europee.
Per i bianconeri rimane il rammarico di aver buttato alle ortiche un'opportunità ghiottissima senza aver in pratica giocato,messi all'angolo da quel tiro di Magath che ancor oggi a distanza di oltre trent'anni brucia e non poco agli juventini che oltre tutto poterono usufruire dell'eliminazione dell'avversario più pericoloso,ovvero il Liverpool proprio per mano dei polacchi del Widzew poi battuti in semifinale.
Formazioni
Amburgo:Stein,Kaltz,Wehmeyer,Rolff,Jakobs,Hieronymus,Milewski,Groh,Hrubesch,Magath,Bastrup(56' Von Heesen).All:Happel
Juventus:Zoff,Gentile,Cabrini,Bonini,Brio,Scirea,Bettega,Tardelli,Rossi(56'Marocchino),Platini,Boniek.All:
Trapattoni
Marcatori:8'Magath
Ammoniti:Rolff,Groh,Cabrini
Il seguito di tifosi che accompagna i bianconeri è enorme,si valuta in circa trentamila presenze ed è pronto ad esultare per una coppa che sulla carta pare vinta già in partenza;il cammino per arivare in finale ha visto gli uomini di Trapattoni sconfiggere anche i detentori dell'Aston Villa prima di abbattere in semifinale i polacchi del Widzew Lodz.
Dal canto suo l'Amburgo si presenta ad Atene da sfavorito senza nulla da perdere ma con la consapevolezza di essere un'osso duro per chiunque e di avere in panchina un certo Ernst Happel,uno che la coppa l'ha già vinta 13 anni prima con il Feyenoord;i tedeschi si approcciano alla partita dunque in maniera rilassata ben sapendo dove andare a colpire e come inaridire le fonti del gioco bianconero.
Pronti via e Rolff si incolla subito a Platini impedendogli di entrare nel vivo del gioco,condizione che durerà per tutta la partita;passano appena 8' minuti di gioco e Magath,il giocatore più tecnico dei teutonici supera in dribbling Bettega e Scirea depositando alle spalle di Zoff un beffardo pallonetto che risulterà alla fine essere la rete che deciderà l'incontro.
Partirà da li la furiosa rimonta bianconera si pensa...ed invece no perchè la Juventus man mano che passano i minuti si fa sempre più intrappolare in una sorta di ragnatela con cui gli anseatici addormentano la partita fino alla fine del primo tempo;quando le squadre rientrano la musica non cambia di molto ed allora il tecnico bianconero Trapattoni tenta la carta della disperazione togliendo uno spento Paolo Rossi e mettendo Platini a fare il centravanti:la mossa si rivelerà senza successo permettendo all'Amburgo di dare vita ad una delle più grandi sorprese nelle finali di coppa europee.
Per i bianconeri rimane il rammarico di aver buttato alle ortiche un'opportunità ghiottissima senza aver in pratica giocato,messi all'angolo da quel tiro di Magath che ancor oggi a distanza di oltre trent'anni brucia e non poco agli juventini che oltre tutto poterono usufruire dell'eliminazione dell'avversario più pericoloso,ovvero il Liverpool proprio per mano dei polacchi del Widzew poi battuti in semifinale.
Formazioni
Amburgo:Stein,Kaltz,Wehmeyer,Rolff,Jakobs,Hieronymus,Milewski,Groh,Hrubesch,Magath,Bastrup(56' Von Heesen).All:Happel
Juventus:Zoff,Gentile,Cabrini,Bonini,Brio,Scirea,Bettega,Tardelli,Rossi(56'Marocchino),Platini,Boniek.All:
Trapattoni
Marcatori:8'Magath
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