Continua a far discutere e molto il gesto con cui Graziano Pellè ha mimato a Manuel Neuer il movimento con cui intendeva battere il rigore poi calciato a lato dall'azzurro:un gesto che non si dovrebbe fare in nessun campo di calcio e a maggior ragione in un quarto di finale europeo di fronte al portiere campione del mondo;un atteggiamento che è parso quasi volersi prendere gioco dell'estremo difensore tedesco che si muoveva sulla linea di porta per disorientere i calciatori azzurri.
L'attaccante leccese,autore peraltro di una partita tutt'altro che indimenticabile, si è giustificato dicendo che non intendeva mancare di rispetto a Neuer il quale secondo lui nemmeno si è accorto del gesto;sia come sia e non volendo crocifiggere Pellè,resta comunque il fatto che un tale comportamento da un'atleta professionista non si dovrebbe vedere mai su di un terreno di gioco.
Oltre al comportamento di Pellè ha dato fastidio a qualcuno anche il modo in cui Zaza si è approcciato al calcio di rigore che in effetti è stato il suo unico gesto tecnico nella partita visto che era entrato in campo da appena due minuti;certi atteggiamenti che possono apparire da sbruffoni sarebbe meglio evitarli,in segno di sportività ed anche come salvaguardia dell'immagine della nazionale.
Andata in archivio quest'amara esperienza si deve voltar pagina in fretta per preparare le qualificazioni a Russia 2018 in cui la nostra selezione dovrà necessariamente arrivare anche grazie all'innesto di giovani cui Gianpiero Ventura dovrà pian piano attribuire responsabilità e consapevolezza della maglia pesante che portano.
L'attaccante leccese,autore peraltro di una partita tutt'altro che indimenticabile, si è giustificato dicendo che non intendeva mancare di rispetto a Neuer il quale secondo lui nemmeno si è accorto del gesto;sia come sia e non volendo crocifiggere Pellè,resta comunque il fatto che un tale comportamento da un'atleta professionista non si dovrebbe vedere mai su di un terreno di gioco.
Oltre al comportamento di Pellè ha dato fastidio a qualcuno anche il modo in cui Zaza si è approcciato al calcio di rigore che in effetti è stato il suo unico gesto tecnico nella partita visto che era entrato in campo da appena due minuti;certi atteggiamenti che possono apparire da sbruffoni sarebbe meglio evitarli,in segno di sportività ed anche come salvaguardia dell'immagine della nazionale.
Andata in archivio quest'amara esperienza si deve voltar pagina in fretta per preparare le qualificazioni a Russia 2018 in cui la nostra selezione dovrà necessariamente arrivare anche grazie all'innesto di giovani cui Gianpiero Ventura dovrà pian piano attribuire responsabilità e consapevolezza della maglia pesante che portano.
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