giovedì 4 agosto 2016

Fallimenti,ricorsi,ripescaggi:la solita estate italiana

Tempo di calendari per i campionati di calcio professionistici italiani,e come troppo spesso accade in questi casi molte le caselle vuote o occupate da squadre ripescate o in attesa di giudizio;è questa la prassi che ogni estate il calcio italiano di Lega Pro,ma a voltre anche di Serie B ed in taluni casi anche di Serie A segue:troppe gestioni allegre portano poi a ritrovarsi con le casse vuote o ancor peggio con debiti a non finire che portano al fallimento.
Questo avviene maggiormente in Lega Pro dove realtà più o meno grandi faticano a tirare avanti non potendo contare sui proventi dei diritti televisivi e sugli incassi delle serie maggiori,ma non di rado ci sono casi come quello del Parma o del Venezia di anni fa;ogni volta si sente il solito ritornello che bisogna fare più controlli,esseri più intransigenti etc etc ma alla fine non accade nulla.
Il problema esplode nel calcio ma è figlio di una certa cultura e di una certa società che faticanoa cambiare nonostante i tempi stessi cambiano:c'è sempre o quasi la tendenza a chiudere un'occhio su certi problemi o a trovare l'escamotage perchè non vengano scoperti quando invece all'estero l'equazione infrazione=punizione è pressochè matematica.
Da noi si tende sempre a tener conto delle varie piazze che possono tornare utile per esigenze elettorali e di varia natura,quando in campo internazionale persino società storiche come i Rangers devono inchinarsi alla legge ordinaria;in Italia invece di punire certi comportamenti si dilaziona il problema negli anni come nel caso della Lazio dando un colpo al cerchio ed uno alla botte.

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