venerdì 6 maggio 2016

Ruud Krol

Fu tra i protagonisti del Grande Ajax l'ultimo a lasciare il club di Amsterdam che attorno alla sua figura carismatica costrui per anni squadre competitive ma ovviamente incapacitate a raggiungere i livelli di quel formidabile team;Ruud Krol rappresentò l'ultimo esempio da seguire per i giovani selezionati durante i talentendagen,i giorni del talento in cui i lancieri visionano centinaia di ragazzi scegliendo quali fare entrare nelle giovanili.
Arrivato nella formazione titolare per volere di Rinus Michels che lo scelse dalla squadra riserve,dovette adattarsi nel ruolo di terzino sinistro visto che a destra già c'era Wim Suurbier;Krol passò mesi  a provare e riprovare nel nuovo ruolo finchè non riusci ad imporsi andando a formare una coppia che fece epoca.
Pedina fondamentale per quello che sarà l'Ajax del calcio totale,passerà nel club biancorosso undici stagioni accompagnandolo nella sua scalata al mondo ed anche nel suo inevitabile declino dovuto alle continue partenze dei protagonisti di quell'epoca indimenticabile.
Dotato di forza fisica abbinata ad un'eccellente tecnica che gli permetteva tanto lanci lunghi quanto cross calibrati,nel corso della carriera coi lancieri vincerà tutto quanto possibile prima di decidere anche lui per l'avventura nella Nasl coi Vancouver Whitecaps;in Nordamerica giocherà solo pochi mesi prima di approdare a Napoli dove spenderà le ultime energie vere disimpegnandosi nel ruolo di libero per 4 anni.La sua carriera terminerà nel Cannes in seconda divisione francese anche a causa di un menisco che lo tormenta e non gli permette più di giocare con continuità.
Nella nazionale arancione la sua parabola durerà quasi tre lustri disputando due finali mondiali purtroppo perse,di cui la seconda in Argentina da capitano,ed arrivando terzo agli europei del 76';fino al ritiro di Cruijff condividerà con lui la fascia dei tulipani dopo che già nell'Ajax era subentrato a Keizer quando questi si era ritirato nel 75'.Come tutti i suoi compagni dell'epoca divenne un'icona planetaria dopo la Coppa del Mondo del 74' in cui l'arancia meccanica olandese stupi il pianeta.
Terminata la carriera di giocatore intraprende quella di tecnico senza mai avere grosse opportunità in squadre attrezzate,ma divenendo anzi un giramondo che prova a diffondere quello che è stato il calcio più bello di sempre.

Nessun commento:

Posta un commento