giovedì 10 marzo 2016

Marco Tardelli

Nonostante una carriera che lo ha portato a vincere tutto in Italia e nel modo lui verrà sempre ricordato come l''uomo dell'urlo mondiale,l'uomo del Bernabeu;il lui in questione è ovviamente Marco Tardelli protagonista in quella magica notte del 11 luglio 1982 di una delle esultanze più famose nella storia dello sport,uno di quei momenti che quando si parla di nazionale o di anni 80' è impossibile non ricordare.
Nato in Toscana muove i primi pasi della sua carriera nel Pisa come difensore per poi passare al Como nel quale viene notato dagli osservatori della Juventus che subito intuiscono le sue qualità tecniche e caratteriali che lo porteranno ad essere uno dei leaders della squadra torinese di cui fa parte ininterrotamente per 10 stagioni mietendo allori ad ogni latitudine;destro di nascita,fin da bambino impara a calciare anche di sinistro per imitare il suo idolo Gigi Riva ed anche questo lo aiuterà ad essere uno dei centrocampisti più completi al mondo a cavallo tra la fine degli anni 70' e l'inizio degli anni 80'.
Nella formaazione bianconera fatica ll'inizio ad inserirsi ma una volta entrato in pianta stabile in squadra ne diventa una colonna insostituibile per il suo nerbo agonistico ed un tiro che gli consente di iscrivere numerose volte il suo nome nel tabellino dei marcatori;la sua epopea alla Juve va di pari passo alla carriera in nazionale dove disputa 3 Coppe del Mondo anche se a Messico 86' non scende mai in campo,e proprio quello del Bernabeu sarà l'ultimo goal con la maglia azzurra.
Disputa il suo ultimo incontro in bianconero nella tragica notte del Heysel,dopodichè passa all'Inter che lo corteggiò anche al momento di lasciare il Como per andare a Torino,ma Boniperti fece l'offerta più alta ai lariani ed il toscano prese la via del Po;chiusa la parentesi nerazzurra chiuse in Svizzera con il San Gallo prima di approdare anni dopo alla panchina dell'under 21.
Quella che sembrava poter essere una promettente carriera in panchina risultò invece essere una parentesi effimera che scemo dopo qualche esperienza poco fortunata;fu secondo del suo ex allenatore Giovanni Trapattoni quando questi guidò l'Eire,ma nulla potrà mai valere più di quell'urlo che lo stesso Tardelli disse di aver dentro fin dalla nascita e che aspettava il momento propizio per uscire.

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