domenica 6 marzo 2016

Rombo di tuono

E' cosi che Gianni Brera defini Gigi Riva per la potenza debordante del suo sinistro che bucava i portieri facendo la fortuna del Cagliari e della nazionale azzurra;è stato uno dei più forti attaccaccanti della storia italiana,ancor 'oggi recordman di segnature in un'epoca in cui si giocavano decisamente meno partite rispetto ad oggi.
Nato sulle rive del lago Maggiore,trascorre un'infanzia difficile a causa della prematura scomparsa del padre prima e della madre poi e del fatto che viene educato in un'istituto religioso dove parole sue"se non pregavamo non ci davano da mangiare,e ci umiliavano perche' eravamo poveri";giunto all'età adolescenziale tira i primi calci veri in serie C col Legnano dove viene notato da osservatori del Cagliari che allora militava nella serie superiore e viene portato in Sardegna.
A quell'epoca Riva non ci pensa e non lo sa,ma quel viaggio condizionerà la sua vita sportiva e non,dato che pian piano si innamora di quell'isola tanto da farne casa sua anche una volta terminata la carriera agonistica;con i sardi sale in Serie A ed i gradini del calcio italliano fino ad allora preclusi agli isolani;la sua ascesa è periodicamente fermata da infortuni che lo tengono per parecchio tempo lontano dal terreno di gioco,ma all'alba della stagione 69'-70' è in piena forma per vivere l'apice della sua parsabola.
Quello nella storia del calcio italiano è ricordato come l'anno del Cagliari che guidato dal suo bomber vince per la prima volta lo scudetto mandando in delirio l'intera isola che assurge a protagonista assoluta dopo decenni di quasi oblio;sulla scia di quel successo Riva è protagonista anche del primo mundial messicano in cui mette a segno 3 reti cotribuendo anche nella mitica Italia-Germania 4-3.
Con gli azzurri chiuderà con 42 presenze ed appunto 35 goals avendo segnato anche nella ripetizione della finale dell'europeo 68' a Roma.
Più e più volte ha rifiutato di trasferirsi negi squadroni del nord Italia preferendo una vita più a misura d'uomo in quella che oramai era divenuta casa sua;smessa la carriera di calciatore è stato per 23 anni team manager della nazionale maggiore,ma chi ha vissuto gli anni d'oro del Cagliari all'Amsicora e al Sant'Elia ricorda ancora i sibili delle sue saette.

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