giovedì 31 marzo 2016

Roberto Boninsegna

La carriera gli ha regalato meno titoli di squadra di quanti non meritasse,dato che è arrivato a sfiorare lo stoico scudetto del Cagliari prima di essere ceduto all'Inter,ed in maglia nerazzurra ha raggiunto una finale di Coppa dei Campioni perdendola di fronte al Grande Ajax,in nazionale poi fu colui che apri le marcature nella epica Italia-Germania ma poi in finale dovette soccombere al Brasile.
Messa cosi sembra la storia di un bravo ma perdente,invece Roberto Boninsegna viene ancor oggi ricordato come uno dei migliori attaccanti mai prodotti dal vivaio italiano;piccolo di statura ma estremamente potente,"Bonimba"come lo soprannominò Gianni Brera era un centravanti di sfondamento,con le peculiarità dell'attaccante che vive per il goal e magari partecipa poco alla manovra.
Cresciuto nel Prato e nel Varese,inizia ad assaggiare il calcio che conta quando approda al Cagliari per far coppia con Gigi Riva,binomio che poi sarà riproposto anche in azzurro dove però Boninsegna non ripeterà che in parte le cose fatte vedere a livello di club;terminata la parentesi in Sardegna approda all'Inter per vivere la miglior fase della sua carriera in cui conquista il campionato 71' e due titoli di capocannoniere della Serie A.
Quando a 33 anni pare avere intrapreso la parabola discendente si fa viva la Juventus che lo porta a Torino e lo utilizza a tempo,cioè per scampoli di partita in cui Boninsegna riesce ancora a fare la differenza e grazie a questa intuizione in bianconero riuscirà ad acciuffare altri due scudetti e la Coppa Uefa dell'autarchia,con una squadra cioè interamente italiana;l'avventura sulle rive del Po allunga la parabola di Boninsegna che prima di appendere le scarpe al chiodo passerà anche dalle parti di Verona oramai trentaseienne.
L'uomo che saltava più in alto dei suoi marcatori pur essendo nemmeno 180cm,una volta ritiratosi rimane nell'ambiente come allenatore giovanile e dirigente di vari clubs minori,ma di lui resta il ricordo di un'indomito combattente d'area di rigore.

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