lunedì 7 marzo 2016

Violenza

Per l'ennesima volta al lunedi ci si trova  a commentare oltre che i fatti sul campo anche ciò che succede fuori dal terreno di gioco,in una goistra stuccevole e oramai tipicamente italiana;quello che è successo a Foggia con gli ultras che aggrediscono il pullman della squadra di ritorno dalla trasferta persa contro l'Andria è l'ultimo episodio di una lunga ed infinita scia che degue passo passo la storia del calcio tricolore.
Senza scomodare gli avvenimenti più tragici che causarono anche la perdita di vite umane,è oramai consolidato che ad ogni stagione si ripetono aggressioni ai pullman,nei centri di allenamento,in alcuni casi nelle serie minori anche negli spogliatoi ed ogni volta si ripete la solita tiritera,si fanno i 5 minuti di protesta e poi via in attesa del prossimo fatto.
Sarebbe invece ora che chi di dovere,ovvero le autorità politiche in primis e sportive poi obbligassero le società di calcio a tagliare radicalmente i ponti con questi soggetti come ha fatto ad esempio la Lazio di Lotito anche a costo di dover andare contro una parte sana della stessa tifoseria;è impensabile che chi conduce una vita normale possa seguire trasferte a destra e a sinistra senza la sponsorizzazione di qualche clubs,magari anche di quasi tutti,connivente per paura di ritorsioni o semplicemente perchè gli fa comodo.
Se non si spezza questo cordone ombelicale e non si puniscono come delinquenti questi individui sarà sempre il solito bla bla bla all'italiana:mentre gli altri le cose le fanno noi discutiamo e basta all'infinito.

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