Nessuno più di lui ha rappresentato ed impersonificato lo stile Juventus,società cui ha dedicato gran parte della vita oltre che tutta la sua carriera di calciatore e dirigente sportivo:Giampiero Boniperti è rimasto legato al club torinese per oltre quarant'anni,ed ancor oggi ne è presidente onorario dopo avervi vinto tutto dalla poltrona di comando.
La sua avventura in bianconero inizia poco dopo il secondo conflitto mondiale esordendo contro il Milan,e già alla seconda presenza in squadra va in goal per ben 2 volte tanto che ben presto fa suo il titolo di capocannoniere alla verde età di 20 anni;diventato un punto fermo dell'undici zebrato vincerà ben cinque campionati con la casacca bianconera freginadosi della prima stella assegnata al club che fosse arrivato per primo alla quaota di dieci scudetti.
Iniziata la carriera nel ruolo di centravanti,in età matura Boniperti come molti altri attaccanti arretrò in posizione di mezzala andando a formare con Charles e Sivori il "trio magico"che fece epoca a cavallo tra gli anni 50' e 60';l'ultima apparizione del futuro presidente avviene in occasione della famosissima Juventus-Inter 9-1,match in cui tra l'altro esordi un giovanissimo Sandro Mazzola.Da ricordare come curiosamente Boniperti vesti anca la maglia del Torino in occasione della partita di beneficenza organizzata poco dopo la tragedia di Superga per i familiari delle vittime.
In nazionale la parabola del riccioluto Giampiero fu segnata inevitabilmente da quella tragedia che privò il calcio italiano di moltissimi talenti tanto che nè la spedizione di Brasile 50' nè tantomeno quella di Svizzera' 54' per la Coppa del Mondo furono fortunate per i colori azzurri;fu comunque l'unico italiano convocato nella prestigiosa Inghilterra-Resto del Mondo giocata a Wembley nel 53' in cui segnò una doppietta.
Ritiratosi dall'attività agonistica fu richiamato poco tempo dopo dalla famiglia Agnelli per entrare in società con incarichi dirigenziali;diventerà presidente nel 1971 dapprima affiancato da Allodi e poi come plenipotenziario fino al 1990 guidando la Juve alla conquista di tutti i trofei esistenti all'epoca,prima società al mondo a vincerli tutti e formando con Giovanni Trapattoni un binomio indimenticato ed indimenticabile per passione,competenza e capacità.
Sceso dal ponte di comando nell'estate dell'effimera rivoluzione di Montezemolo,risalirà in sella per altre tre stagioni conquistando ancora una Coppa Uefa;rimangono celebri le sue fughe dagli stadi al termine dei primi tempi ed il fatto che facesse firmare ai giocatori i contratti in bianco.
Icona massima della storia bianconera,fece un'ultimo regalo alla sua amata ingaggiando colui che due decenni dopo ne avrebbe frantumato molti record,ovvero Alessandro Del Piero;ritiratosi dalla scena rimane comunque nei cuori di tutti i tifosi juventini.
La sua avventura in bianconero inizia poco dopo il secondo conflitto mondiale esordendo contro il Milan,e già alla seconda presenza in squadra va in goal per ben 2 volte tanto che ben presto fa suo il titolo di capocannoniere alla verde età di 20 anni;diventato un punto fermo dell'undici zebrato vincerà ben cinque campionati con la casacca bianconera freginadosi della prima stella assegnata al club che fosse arrivato per primo alla quaota di dieci scudetti.
Iniziata la carriera nel ruolo di centravanti,in età matura Boniperti come molti altri attaccanti arretrò in posizione di mezzala andando a formare con Charles e Sivori il "trio magico"che fece epoca a cavallo tra gli anni 50' e 60';l'ultima apparizione del futuro presidente avviene in occasione della famosissima Juventus-Inter 9-1,match in cui tra l'altro esordi un giovanissimo Sandro Mazzola.Da ricordare come curiosamente Boniperti vesti anca la maglia del Torino in occasione della partita di beneficenza organizzata poco dopo la tragedia di Superga per i familiari delle vittime.
In nazionale la parabola del riccioluto Giampiero fu segnata inevitabilmente da quella tragedia che privò il calcio italiano di moltissimi talenti tanto che nè la spedizione di Brasile 50' nè tantomeno quella di Svizzera' 54' per la Coppa del Mondo furono fortunate per i colori azzurri;fu comunque l'unico italiano convocato nella prestigiosa Inghilterra-Resto del Mondo giocata a Wembley nel 53' in cui segnò una doppietta.
Ritiratosi dall'attività agonistica fu richiamato poco tempo dopo dalla famiglia Agnelli per entrare in società con incarichi dirigenziali;diventerà presidente nel 1971 dapprima affiancato da Allodi e poi come plenipotenziario fino al 1990 guidando la Juve alla conquista di tutti i trofei esistenti all'epoca,prima società al mondo a vincerli tutti e formando con Giovanni Trapattoni un binomio indimenticato ed indimenticabile per passione,competenza e capacità.
Sceso dal ponte di comando nell'estate dell'effimera rivoluzione di Montezemolo,risalirà in sella per altre tre stagioni conquistando ancora una Coppa Uefa;rimangono celebri le sue fughe dagli stadi al termine dei primi tempi ed il fatto che facesse firmare ai giocatori i contratti in bianco.
Icona massima della storia bianconera,fece un'ultimo regalo alla sua amata ingaggiando colui che due decenni dopo ne avrebbe frantumato molti record,ovvero Alessandro Del Piero;ritiratosi dalla scena rimane comunque nei cuori di tutti i tifosi juventini.
Nessun commento:
Posta un commento