Ha passato tutta la sua carriera agonistica con la maglia nerazzurra anche se ora l'attuale dirigenza ed anche quella precedente di Moratti paiono essersene completamente dimenticate;Giuseppe Bergomi era soprannominato "lo zio"per via di quei baffoni che portava da giovane,e come un giovane già adulto partecipa alla vincente spedizione di Spagna 82'giocando addirittura la finale al posto di Antognoni costretto ad uscire per infortunio.E' questo lo scintillante avvio di una carriera che si protrarà per oltre quindici anni regalandogli la soddisfazione di vestire la maglia azzurra in 81 occasioni partecipando alle coppe del mondo di Spagna 82',Messico 86',Italia 90' e Francia 98' quando,oramai a fine carriera si sposta nella posizione di libero ricoperta agli albori della sua esperienza professionistica.
Con la tanto amata maglia dell'Inter vive invece più dolori che gioie,vincendo si 3 Coppe Uefa e due scudetti ma dovendo metabolizzare anche tante amarezze e delusioni come quella che gli regala Marcello Lippi che assumendo la guida dei nerazzurri gli comunica che non rientra più nei suoi piani,costringendolo controvoglia al ritiro.
Difensore arcigno e spietato sull'uomo,incarna perfettamente i canoni del marcatore puro pur non disdegnando le sortite offensive in occasione di calci d'angolo o punizioni risultando un'arma in più per la sua formazione;forse erroneamente è sempre stato considerato in capace di adattarsi al gioco a zona,e questo nel periodo di Sacchi gli ha precluso le porte della nazionale in quanto come sappiamo l'ex allenatore del Milan era in antitesi col modo di difendere tipico del calcio italiano.
Mai troppo estroverso nel carattere ed anzi a volte scontroso al limite dell'arroganza,ha saputo comunque farsi apprezzare per le sue qualità di calciatore nonostante a volte autore di interventi non proprio ortodossi;in un periodo di magra evidente per gli azzurri, avere uno come lui in difesa di certo aiuterebbe a dormire sonni più tranquilli.
Con la tanto amata maglia dell'Inter vive invece più dolori che gioie,vincendo si 3 Coppe Uefa e due scudetti ma dovendo metabolizzare anche tante amarezze e delusioni come quella che gli regala Marcello Lippi che assumendo la guida dei nerazzurri gli comunica che non rientra più nei suoi piani,costringendolo controvoglia al ritiro.
Difensore arcigno e spietato sull'uomo,incarna perfettamente i canoni del marcatore puro pur non disdegnando le sortite offensive in occasione di calci d'angolo o punizioni risultando un'arma in più per la sua formazione;forse erroneamente è sempre stato considerato in capace di adattarsi al gioco a zona,e questo nel periodo di Sacchi gli ha precluso le porte della nazionale in quanto come sappiamo l'ex allenatore del Milan era in antitesi col modo di difendere tipico del calcio italiano.
Mai troppo estroverso nel carattere ed anzi a volte scontroso al limite dell'arroganza,ha saputo comunque farsi apprezzare per le sue qualità di calciatore nonostante a volte autore di interventi non proprio ortodossi;in un periodo di magra evidente per gli azzurri, avere uno come lui in difesa di certo aiuterebbe a dormire sonni più tranquilli.
Nessun commento:
Posta un commento