Roberto Rivelino è stato uno dei migliori giocatori sudamericani degli anni settanta,eppure una nomea cosi importante non va di pari passo col palmares dato che può annoverare solamente 2 campionati carioca ed un torneo Rio-Sao-Paulo.
Arrivato al Corinthians da una piccola squadretta chiamata Palmeirinha,debutta in prima squadra circa un'anno dopo il suo arrivo e da allora diventa un punto fermo del Timao per i futuri due lustri,ma nonostante sia di indiscutibile bravura tecnica ed idolo della tifoseria,non riesce mai a diventare pienamente uomo squadra forse a causa di un carattere che poco lo porta a legare con i compagni di squadra ed i tecnici che si susseguono alla guida dei bianconeri.
Meglio gli va con la maglia del Brasile dove riesce a far parte dell'ultimo Brasile vincente di Pelè a Messico 70',dove posizionato sulla fascia sinistra riesce a dare il suo contributo anche sfruttando il suo potente tiro di sinistro per fulminare i portieri avversari;con la Selecao disputa anche le coppe del mondo del 74' e del 78' dove è il faro dei verdeoro sempre facendo magie partendo dalla parte sinistra del campo.
Purtroppo la sua parabola al Corinthians coincide con uno dei periodi più bui del Timao,e cosi dopo una sconfitta contro il Palmeiras nella finale del Paulistao 1974 viene preso di mira dalla tifoseria che lo accusa di scarso impegno per la maglia;stanco delle tensioni pauliste se ne va al Fluminense dove disputa 4 stagioni ad alto livello vincendo appunto due titoli carioca,prima di chiudere la carriera in Arabia Saudita attratto dai petrodollari e rifiutando in più occasioni il trasferimento in clubs europei che pure gli fanno la corte.
La sua esperienza in panchina si limita ad una fugace apparizione nella J-League giapponese con il Shimizu S.Pulse ed altre esperienze minori che nulla comunque hanno a che fare con la grandezza del baffuto Rivelino giocatore.
Arrivato al Corinthians da una piccola squadretta chiamata Palmeirinha,debutta in prima squadra circa un'anno dopo il suo arrivo e da allora diventa un punto fermo del Timao per i futuri due lustri,ma nonostante sia di indiscutibile bravura tecnica ed idolo della tifoseria,non riesce mai a diventare pienamente uomo squadra forse a causa di un carattere che poco lo porta a legare con i compagni di squadra ed i tecnici che si susseguono alla guida dei bianconeri.
Meglio gli va con la maglia del Brasile dove riesce a far parte dell'ultimo Brasile vincente di Pelè a Messico 70',dove posizionato sulla fascia sinistra riesce a dare il suo contributo anche sfruttando il suo potente tiro di sinistro per fulminare i portieri avversari;con la Selecao disputa anche le coppe del mondo del 74' e del 78' dove è il faro dei verdeoro sempre facendo magie partendo dalla parte sinistra del campo.
Purtroppo la sua parabola al Corinthians coincide con uno dei periodi più bui del Timao,e cosi dopo una sconfitta contro il Palmeiras nella finale del Paulistao 1974 viene preso di mira dalla tifoseria che lo accusa di scarso impegno per la maglia;stanco delle tensioni pauliste se ne va al Fluminense dove disputa 4 stagioni ad alto livello vincendo appunto due titoli carioca,prima di chiudere la carriera in Arabia Saudita attratto dai petrodollari e rifiutando in più occasioni il trasferimento in clubs europei che pure gli fanno la corte.
La sua esperienza in panchina si limita ad una fugace apparizione nella J-League giapponese con il Shimizu S.Pulse ed altre esperienze minori che nulla comunque hanno a che fare con la grandezza del baffuto Rivelino giocatore.
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