Il Palmeiras nasce in realtà col nome italianissimo di Palestra Italia per volere di alcuni appasionati paulisti rappresentanti la foltissima comunità di connazionali che sul finire del 800' si è stabilita nellao stato e nella città di Sao Paulo:motivo scatenante di tanta passione la contemporanea tourneè in terra paulista di Torino e Pro Vercelli su invito delle due leghe che in quel periodo guidavano distintamente il movimento nella regione.
Detto fatto il nuovo club,stesi statuto(rigorosamente in italiano)e scelta la maglia di gioco,inizia a scendere in campo con formazioni si di matrice italiana ma aperte anche a brasiliani di altre etnie;passano pochi anni e la società di Parque Antartica si propone come una delle più forti potendo contare tra gli altri su Bianco,giocatore poi convocato anche nella Selecao.
Vinti i primi titoli paulisti e raggiunta fama nazionale,si presenta lo stesso problema del Cruzeiro a Belo Horizonte,ovvero il nome che mal si sposa con il fatto che il Brasile è in guerra con i paesi dell'asse tra cui l'Italia:il fastidio iniziale diventa vera e propria acredine tanto che la società italiana è accusata di essere addirittura fascista;non trovando via d'uscita il nome viene cambiato in Palmeiras prima della finale del Paulistao del 1942 contro il Sao Paulo.
Passata la parentesi bellica il team si consolida ai vertici lanciando oltre al centravanti Tozzi un giovane oriundo tale"Mazola":costui altri non è che Jose Altafini che dopo la Coppa del Mondo del 58' prende la via dell'Italia consentendo al Palmeiras con il ricavato dalla sua cessione di allestire una squadra che annovera Djalma Santos,Julinho e Tupazinho oltre a Vava;arrivano in quegli anni due finali Libertadores perse contro Penarol ed Estudiantes oltre a numerosi altri successi.
Con i primi anni 70' si esaurisce lo slancio dei verdi che conquistano due Brasilerao con il portiere Leao e Luis Pereira prima di rientrare nei ranghi per circa tre lustri:quando nei primi anni 90'arrivano i soldi della Parmalat che fa del Verdao una sua succcursale brasiliana,la teoria di vittorie sia statali che nazionali riprende e si sfornano altri talenti,uno su tutti il terzino sinistro Roberto Carlos;ma è sul finire del secolo che giunge l'alloro più prestigioso con la conquista della Libertadores 99' che porterà a giocarsi l'Intercontinentale poi persa contro il Manchester United.
E' questo l'ultimo abbagliante lampo del Verdao che di li a poco subisce anche l'onta della retrocesione in seconda serie,pronto però a riscattarsi per un futuro di nuove vittorie.
Detto fatto il nuovo club,stesi statuto(rigorosamente in italiano)e scelta la maglia di gioco,inizia a scendere in campo con formazioni si di matrice italiana ma aperte anche a brasiliani di altre etnie;passano pochi anni e la società di Parque Antartica si propone come una delle più forti potendo contare tra gli altri su Bianco,giocatore poi convocato anche nella Selecao.
Vinti i primi titoli paulisti e raggiunta fama nazionale,si presenta lo stesso problema del Cruzeiro a Belo Horizonte,ovvero il nome che mal si sposa con il fatto che il Brasile è in guerra con i paesi dell'asse tra cui l'Italia:il fastidio iniziale diventa vera e propria acredine tanto che la società italiana è accusata di essere addirittura fascista;non trovando via d'uscita il nome viene cambiato in Palmeiras prima della finale del Paulistao del 1942 contro il Sao Paulo.
Passata la parentesi bellica il team si consolida ai vertici lanciando oltre al centravanti Tozzi un giovane oriundo tale"Mazola":costui altri non è che Jose Altafini che dopo la Coppa del Mondo del 58' prende la via dell'Italia consentendo al Palmeiras con il ricavato dalla sua cessione di allestire una squadra che annovera Djalma Santos,Julinho e Tupazinho oltre a Vava;arrivano in quegli anni due finali Libertadores perse contro Penarol ed Estudiantes oltre a numerosi altri successi.
Con i primi anni 70' si esaurisce lo slancio dei verdi che conquistano due Brasilerao con il portiere Leao e Luis Pereira prima di rientrare nei ranghi per circa tre lustri:quando nei primi anni 90'arrivano i soldi della Parmalat che fa del Verdao una sua succcursale brasiliana,la teoria di vittorie sia statali che nazionali riprende e si sfornano altri talenti,uno su tutti il terzino sinistro Roberto Carlos;ma è sul finire del secolo che giunge l'alloro più prestigioso con la conquista della Libertadores 99' che porterà a giocarsi l'Intercontinentale poi persa contro il Manchester United.
E' questo l'ultimo abbagliante lampo del Verdao che di li a poco subisce anche l'onta della retrocesione in seconda serie,pronto però a riscattarsi per un futuro di nuove vittorie.
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