giovedì 28 aprile 2016

Mario Corso

In anni in cui l'Internazionale era tale solo nel nome e nelle vittorie ma non nella maggioranza dei suoi componenti,Mario Corso ha rappresentato l'estro e la fantasia inseriti nella rigida disposizione tattica del mago Helenio Herrera;ha fatto parte dello squadrone che negli anni sessanta ha dominato in Europa e nel Mondo rappresentando un'arma tattica importante per scardinare le difese avversarie anche grazie alla sua abilità nel battere i calci piazzati.
Cresciuto in pratica nelle giovanili nerazzurre dopo essersi messo in evidenza in piccole squadre di Verona,ha trascorso tutta la fase importante e significativa della propria carriera con la maglia dell'Inter con cui è stato protagonista per sedici stagioni prima di trasferirsi al Genoa per chiudere la'attività agonistica.
Con Suarez e Mazzola ha rappresentato la vena creativa della formazione di Herrera,sempre attento a livello tattico ma anche capace di inventarsi numeri che mettevano in idfficoltà l'avversario di turno;il suo score quanto a trofeo annovera 4 scudetti,2 Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali in cui fu anche realizzatore.
Tanto è stata fulgida la carriera con la beneamata tanto è stata altalenante quella in azzurro in cui non è ami riuscito ad imporsi come sovente capita a molti calciatori;il suo tabellino conta soltanto 23 presenze condite da quattro reti,poche per un personaggio che nel calcio italiano degli anni 60' ha contato molto.
Ritiratosi dall'attività è stato per pochi mesi anche allenatore dell'Inter in sostituzione di Ilario Cstagner,ma memore anche del suo rapporto altalenante con Herrera decise che la panchina non faceva per lui.

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