martedì 1 marzo 2016

Ruud Gullit

E' stato uno dei primi calciatori a fare dell'immagine un'emblema,a tal punto che forse sono passate in secondo piano o non completamente valorizzate le sue notevolissime doti tecniche ed atletiche;stiamo parlando di Ruud Gullit passato alla storia del calcio come il tulipano nero,simbolo di una generazione di calciatori olandesi vincenti sia nei clubs dia finalmente anche in nazionale.
Nato ad Amsterdam da genitori originari del Suriname,fa il suo esordio nella massima divisione olandese con la maglia del Haarlem dove milita per 3 stagioni prima di passare al Feyenoord e conquistare il suo primo titolo nazionale;come altri giocatori della sua generazione viene acquistato dal Psv Eindhoven in anni in cui il team della Philips conduce campagne di rafforzamento massicce sul mercato olandese ingaggiando alcuni tra i più importanti campioni.
Con i biancorosi si mette in mostra anche a livello internazionale dove brilla per la sua progressione palla al piede,la sua potenza fisica ed un debordante colpo di testa;tutte queste caratteristiche lo portano a vincere il pallone d'oro prima e ad essere ingaggiato dalla nascente potenza calcistica europea di quegli anni,ovvero il Milan di Silvio Berlusconi;in maglia rossonera vincerà tutto quanto si puo' vincere a livello di club,divenendo il simbolo stesso della squadra grazie al suo carattere estroso ed estroverso che fa da contraltare a quello dell'altro tulipano Van Basten,più ombroso ma dalla classe infinita.
Dopo la prima stagione in rossonero si laure campione d'europa con la nazionale oranje segnando anche il primo goal della finale contro l'Urss,titolo che ripeterà 12 mesi dopo a livello di clubs mettendo a segno 2 reti nella finale che il Milan vince sulla Steaua;lascia Milano dopo sette stagioni per approdare alla Sampdoria da cui torna ancora al Milan,ma è soltanto una parentesi di pochi mesi prima di chiudere l'esperienza italiana a Genova.
Nel 1995 è tra i primi ad abbracciare il nuovo corso del calcio inglese fatto di assi stranieri e di tanti tanti soldi;si ricicla come libero per qualche altra stagione e enl contempo inizia coi Blues la carriera di allenatore che però,a parte quella prima parentesi londinese non gli riserveà particolari gioie,ma chi l'ha visto scorazzare tra le difese avversarie con le treccine al vento non potrà mai dimenticarlo.

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