lunedì 16 maggio 2016

Antonio Angelillo

La sua carriera per un certo periodo è corsa parallela a quella di Omar Sivori,in Argentina come in Italia:Antonio Valentin Angelillo era con"el cabezon"e Humberto Maschio uno dei tre angeli dalla faccia sporca che permisero all'Argentina di aggiudicarsi la Copa America 57'.
Cresciuto in un piccolo club,Angelillo fa il salto quando arriva a vestire la casacca biancoceleste del Racing de Avellaneda con ci però giocherà pochissime partite;viene infatti acquistato dal Boca Juniors che risponde cosi al River Plate guidato da Omar Sivori.Una sola stagione in azul y oro bastano per spalancargli le porte della nazionale e di riflesso del calcio europeo.
Dopo la vittoriosa Copa America in Perù fa le valigie ed approda all'inter dove vivrà quattro stagioni tra alterne fortune,bene all'inizio con addirittura il record di segnature nei campionati a 18 squadre,male nell'ultima parte in cui complici alcune polemiche con il mago Herrera che lo accusa di una vita non proprio da atleta finisce per rendere sempre meno fino ad essere ceduto.
Lascia Milano senza aver vinto nulla proprio quando sta per nascere la grande Inter degli anni 60',ed approda alla Roma dove rimarrà 4 stagioni vincendo la Coppa Italia e la Coppa delle Fiere essendo però l'ombra del giocatore ammirato nei primi anni nerazzurri;chiusa la parentesi romana approderà nuovamente nel capoluogo lombardo sponda Milan in due diversi periodi,ma oramai la sua stella vive soltanto di luce riflessa.
Chiude la carriera nel Genoa a 34 anni senza avere la possibilità di rientrare in Argentina perchè renitente alla leva:rimarrà quindi in Italia di cui aveva vestito in un paio di occasioni la maglia,allenando per circa vent'anni nelle serie minori ed essendo poi osservatore per l'Inter in Sudamerica.

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