Quando si parla e si racconta il mito della grande Ungheria il pensiero corre inevitabilmente al colonnello Puskas,punta di diamante di una formazione formidabile:non da meno però sono i suoi compagni,primo fra tutti Sandor Kocsis che è il centravanti della squadra,formidabile colpitore di testa.
La sua carriera corre parallela a quella degli altri grandi giocatori magiari di quel tempo:dopo aver iniziato a segnare nel Ferencvaros che è la squadra più amata d'Ungheria,viene cooptato nella Honved per volere dell'establishment comunista che vuole fare del team dell'esercito il fiore all'occhiello dello sport nazionale;gioca per sei stagioni nei fanti vincendo a titoli nazionali e diventando punto di forza anche della squadra magiara che in due occasioni umilia i maestri inglesi,perdendo però la Coppa del Mondo svizzera del 54'.
Allo scoppio dei moti d'Ungheria si trova all'estero assieme ai suoi compagni e come loro non ha alcuna intenzione di tornare in patria sotto il regime:viene squalificato un'anno, dopo di che gioca una decina di partite in terra elvetica prima di venire ingaggiato dal Barcellona assieme a Czibor nella speranza di poter contrastare lo strapotere del Real specie in Europa.
La fiducia dei blaugrana viene ripagata a metà perchè se nei tornei interni il Barca si impone per due volte nella Liga ed altrettante nella coppa nazionale,oltre confine sono solo delusioni:lo spietato bomber dei tempi di Budapest non c'è più,appare l'ombra di se stesso lontano anni luce dalla media superiore al goal a partita tenuta alla Honved ed in nazionale.
Vestirà la camiseta azulgrana per sette stagioni riuscendo a vincere anche una Coppa delle Fiere che al tempo era però un trofeo di contorno;forse il finalizzatore della grande Ungheria è rimasto con testa e cuore ai giorni in cui il mondo appariva meravigliato di fronte alla forza dei fanti .
La sua carriera corre parallela a quella degli altri grandi giocatori magiari di quel tempo:dopo aver iniziato a segnare nel Ferencvaros che è la squadra più amata d'Ungheria,viene cooptato nella Honved per volere dell'establishment comunista che vuole fare del team dell'esercito il fiore all'occhiello dello sport nazionale;gioca per sei stagioni nei fanti vincendo a titoli nazionali e diventando punto di forza anche della squadra magiara che in due occasioni umilia i maestri inglesi,perdendo però la Coppa del Mondo svizzera del 54'.
Allo scoppio dei moti d'Ungheria si trova all'estero assieme ai suoi compagni e come loro non ha alcuna intenzione di tornare in patria sotto il regime:viene squalificato un'anno, dopo di che gioca una decina di partite in terra elvetica prima di venire ingaggiato dal Barcellona assieme a Czibor nella speranza di poter contrastare lo strapotere del Real specie in Europa.
La fiducia dei blaugrana viene ripagata a metà perchè se nei tornei interni il Barca si impone per due volte nella Liga ed altrettante nella coppa nazionale,oltre confine sono solo delusioni:lo spietato bomber dei tempi di Budapest non c'è più,appare l'ombra di se stesso lontano anni luce dalla media superiore al goal a partita tenuta alla Honved ed in nazionale.
Vestirà la camiseta azulgrana per sette stagioni riuscendo a vincere anche una Coppa delle Fiere che al tempo era però un trofeo di contorno;forse il finalizzatore della grande Ungheria è rimasto con testa e cuore ai giorni in cui il mondo appariva meravigliato di fronte alla forza dei fanti .
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