Siamo alla vigilia degli Europei e ci si interroga sulla forza e la qualità della squadra italiana,abbastanza forte solo in difesa come da sempre lo sono le formazioni italiane:uno degli esponenti di spicco di questa conclamata scuola è senz'altro Pietro Vierchowod,roccioso difensore centrale che ha giocato in quasi tutti i maggiori clubs italiani ma che ha legato la usa immagine indissolubilmente alla Sampdoria campione d'Italia di Vialli e Mancini.
Figlio di un soldato dell'armata rossa fatto prigioniero dalle truppe italiane che dopo la guerra si rifiuta di tornare in patria,nasce in provincia di Bergamo ed inizia la sua carriera nel Como per poi venire acquistato dalla Sampdoria che lo gira in prestito più volte prima di tenerlo definitivamente a Genova;marcatore forte di testa e fisicamente, è quasi insuperabile nell'uno contro uno divenendo talvolta l'incubo degli attaccanti della Serie A.
In blucerchiato vivrà l'epopea di Vialli,Mancini,Boskov e Mantovani risultandone talvolta il burbero dal cuore d'oro,saggio fratello maggiore di un manipolo di monelli:vincerà lo storico scudetto del 1991,una Coppa delle Coppe e varie Coppe Italia oltre a prendere parte alla sfortunata finale di Wembley contro il Barcellona nel 1992.
In azzurro la sua storia non è bella come avrebbe meritato,chiuso da Collovati nel vittorioso mondiale 82' e poi da Riccardo Ferri che gli viene preferito in quanto reduce dall'under 21 di Vicini:secondo molti con lui in campo al posto dell'interista la semifinale 90' persa con l'Argentina avrebbe avuto ben altro esito,ma purtroppo il testardo Vicini non lo capi...
Chiusa la lunga storia d'amore con la Samp va alla Juve dove vince la tanto agognata Coppa dei Campioni prima di finire la carriera girando per Milan,Perugia e Piacenza;viene sicuramente ricordato per i suoi ruvidi contrasti e per essere stato un baluardo quasi insuperabile in quasi vent'anni di onorato servizio sui campi italiani.
Figlio di un soldato dell'armata rossa fatto prigioniero dalle truppe italiane che dopo la guerra si rifiuta di tornare in patria,nasce in provincia di Bergamo ed inizia la sua carriera nel Como per poi venire acquistato dalla Sampdoria che lo gira in prestito più volte prima di tenerlo definitivamente a Genova;marcatore forte di testa e fisicamente, è quasi insuperabile nell'uno contro uno divenendo talvolta l'incubo degli attaccanti della Serie A.
In blucerchiato vivrà l'epopea di Vialli,Mancini,Boskov e Mantovani risultandone talvolta il burbero dal cuore d'oro,saggio fratello maggiore di un manipolo di monelli:vincerà lo storico scudetto del 1991,una Coppa delle Coppe e varie Coppe Italia oltre a prendere parte alla sfortunata finale di Wembley contro il Barcellona nel 1992.
In azzurro la sua storia non è bella come avrebbe meritato,chiuso da Collovati nel vittorioso mondiale 82' e poi da Riccardo Ferri che gli viene preferito in quanto reduce dall'under 21 di Vicini:secondo molti con lui in campo al posto dell'interista la semifinale 90' persa con l'Argentina avrebbe avuto ben altro esito,ma purtroppo il testardo Vicini non lo capi...
Chiusa la lunga storia d'amore con la Samp va alla Juve dove vince la tanto agognata Coppa dei Campioni prima di finire la carriera girando per Milan,Perugia e Piacenza;viene sicuramente ricordato per i suoi ruvidi contrasti e per essere stato un baluardo quasi insuperabile in quasi vent'anni di onorato servizio sui campi italiani.
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