E' stato l'eroe di un'intero popolo come Maradona a Messico 86',quello che anche se per pochi attimi ha fatto dimenticare gli orrori e le sofferenze della dittatura:Mario Alberto Kempes ha diviso come molti suoi connazionali la sua carriera tra Argentina ed Europa,ma è proprio in Sudamerica che ha vissuto l'apice della sua parabola sportiva guidando la sua nazionale alla vittoria nella Coppa del Mondo 1978.Attaccante nato come ala,si disimpegna come seconda punta ed all'occorrenza anche come centravanti,dando comunque il meglio di se al fianco di una prima punta di peso.
Cresciuto nell'Instituto di Cordoba,si mette in luce nel Rosario Central vincendo per due volte la classifica marcatori il che gli consente di venir notato dagli osservatori spagnoli,ed il club più lesto ad accapparrarselo è il Valencia che ne fa un punto fermo per diverse stagioni;col club del Mestalla conquista una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa europea oltre ad una Copa del Rey giocandovi in due distinti periodi.
In mezzo un ritorno a casa con la maglia del River Plate che gli consente di mettere in bacheca un campionato argentino giocando nello stesso stadio in cui tre anni prima aveva vinto il titolo di capocannoniere mondiale;terminato questo inframezzo indigeno torna in Europa giocando anche con l'Hercules prima di chiudere la carriera con una lunghissima parentesi nel campionato austriaco giocando tra prima e seconda divisione.
Di lui in chi lo ha visto giocare rimandono impresse certamente quelle corse braccia al cielo durante i magici giorni di Argentina 78' in cui trascinò i suoi compagni alla prima vittoria mondiale.
Cresciuto nell'Instituto di Cordoba,si mette in luce nel Rosario Central vincendo per due volte la classifica marcatori il che gli consente di venir notato dagli osservatori spagnoli,ed il club più lesto ad accapparrarselo è il Valencia che ne fa un punto fermo per diverse stagioni;col club del Mestalla conquista una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa europea oltre ad una Copa del Rey giocandovi in due distinti periodi.
In mezzo un ritorno a casa con la maglia del River Plate che gli consente di mettere in bacheca un campionato argentino giocando nello stesso stadio in cui tre anni prima aveva vinto il titolo di capocannoniere mondiale;terminato questo inframezzo indigeno torna in Europa giocando anche con l'Hercules prima di chiudere la carriera con una lunghissima parentesi nel campionato austriaco giocando tra prima e seconda divisione.
Di lui in chi lo ha visto giocare rimandono impresse certamente quelle corse braccia al cielo durante i magici giorni di Argentina 78' in cui trascinò i suoi compagni alla prima vittoria mondiale.
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