Stando alle fredde statistiche è stato il più grande selezionatore che la nazionale italiana di calcio abbia mai avuto:ma non sono solo i numeri a raccontare ciò che ha fatto e rappresentato Vittorio Pozzo per il football nazionale.
Giocatore di non eccelse qualità in gioventù,dopo aver militato in compagini del capoluogo piemontese(tra cui in quello che poi diverrà il vero e proprio Torino)e nelle riserve del Grasshoppers in Svizzera dove si era trasferito per i suoi studi,intraprende la carriera di allenatore e giornalista al tempo stesso guidando dapprima la selezione nazionale durante le Olimpiadi di Stoccolma 1912 e di Parigi 1924 e poi ininterrottamente dal 1929 fino al 1948.
Fautore del metodo anche quando andava via via affermandosi il sistema come tipologia di gioco,segna indelebilmente la storia del calcio azzurro guidando l'Italia alla vittoria nelle Coppe del Mondo del 34' in casa e del 38' in Francia,oltre ad allestire la formazione che trionferà a Berlino 36' regalando al nostro calcio l'unico alloro olimpico della propria storia.
Riuscito a scampare alla guerra e ad evitare pericolose collusioni col regime fascista,gli fu fatale una pesante sconfitta con l'Inghilterra per 4-0 subita in un momento in cui il calcio stava cambiando;a livello di clubs le uniche esperienze furono con il Torino ed il Milan,prima di dedicarsi aima e corpo alla causa azzurra.
Giocatore di non eccelse qualità in gioventù,dopo aver militato in compagini del capoluogo piemontese(tra cui in quello che poi diverrà il vero e proprio Torino)e nelle riserve del Grasshoppers in Svizzera dove si era trasferito per i suoi studi,intraprende la carriera di allenatore e giornalista al tempo stesso guidando dapprima la selezione nazionale durante le Olimpiadi di Stoccolma 1912 e di Parigi 1924 e poi ininterrottamente dal 1929 fino al 1948.
Fautore del metodo anche quando andava via via affermandosi il sistema come tipologia di gioco,segna indelebilmente la storia del calcio azzurro guidando l'Italia alla vittoria nelle Coppe del Mondo del 34' in casa e del 38' in Francia,oltre ad allestire la formazione che trionferà a Berlino 36' regalando al nostro calcio l'unico alloro olimpico della propria storia.
Riuscito a scampare alla guerra e ad evitare pericolose collusioni col regime fascista,gli fu fatale una pesante sconfitta con l'Inghilterra per 4-0 subita in un momento in cui il calcio stava cambiando;a livello di clubs le uniche esperienze furono con il Torino ed il Milan,prima di dedicarsi aima e corpo alla causa azzurra.
Nessun commento:
Posta un commento