mercoledì 4 maggio 2016

Omar Sivori

El Cabezon,questo era il soprannome di Enrique Omar Sivori primo pibe de oro della storia calcistica:nato da una famiglia di origini italiane,inizia la sua carriera nelle file del River Plate con compagni come Loustau e Labruna,due che avevano fatto parte della famos"maquina del goal" degli anni 40'.
L'apelido come viene definito in Argentina il soprannome,gli venne dato per via della folta capigliatura nera che portava ma poteva anche riferirsi al carattere focoso che Sivori evidenziò fin da giovanissimo;divenuto titolare dei Millonarios,disputò col club rojoblanco 4 stagioni e vinse una Copa America con l'albiceleste prima di spiccare il volo verso l'Europa e la Juventus.Quella vittoria nel torneo continetale rimarrà celebre soprattutto per la definizione di"angeli dalla faccia sporca"che venne dato a Sivori,Angelillo e Maschio giocatori che poi si ritroveranno su sponde opposte in Serie A.
In Italia Sivori formerà con Boniperti e Charles un'altro famoso trio che porterà la Juve a vincere tre campionati e due Coppa Italia ma non a primeggiare in Europa come era nei desideri di casa Agnelli;a primeggiare ci riuscirà El Cabezon da solo quando,ottenuta la qualifica di oriundo,vincerà il pallone d'oro nel 1961.
L'anno successivo è quello della Coppa del Mondo cilena,ma per l'Italia dei naturalizzati Altafini e Sivori sarà una disfatta che porterà tra l'altro a chiudere loro le porte della selezione azzurra;la carriera internazionale del mancino che fece innamorare Gianni Agnelli si chiuderà dunque qui,senza avere più la possibilità di vestire nemmeno la casacca dell'albiceleste.
Nel 65' a causa dei rapporti tesi con Heriberto Herrera lascia anche la Juve per approdare da re al Napoli dove spenderà gli ultimi scampoli di calcio giocato prima di rientrare in patria per intraprendere una carriera di allenatore che durerà una decina d'anni,con il grande rimpianto di un carattere che forse a volte è stato più un male che un bene.

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