E' stato uno dei primi interpreti moderni del ruolo di terzino,forse spinto dai suoi esordi giovanili come attaccante:Giacinto Facchetti nasce come punta nella squadra della sua città Treviglio,la dove viene scoperto da Helenio Herrera che lo porta all'Inter e lo trasforma in laterale difensivo con il vizio del goal.
In maglia nerazzurra Facchetti trascorre l'intera carriera professionistica,dedicandosi anima e corpo alla causa della beneamata con cui conquisterà 4 scudetti oltre a due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali;notevole il suo bottino di goals frutto come dicevamo delle abilità sviluppate da giovane nel ruolo di punta e di una capacità non comune nel scegliere i tempi di inserimento in area di rigore.
Assieme a Mazzola,Corso,Suarez forma la spina dorsale dell'Inter di Helenio Herrera che fa della tenuta difensiva al limite del catenaccio la sua arma peculiare,ma più di loro esprime leadership sul gruppo tanto da diventare il capitano per antonomasia negli ani sessanta e settanta.
Altrettanto grande è la sua parabola in maglia azzurra dove collezziona 94 presenze nell'arco di quasi tre lustri,diventando capitanonel 1966 e mantenendo tale ruolo fino al suo ritiro avvenuto nel 1978 alla soglia della Coppa del Mondo di Argentina 78';con l'Italia disputa vincendolo l'europeo casalingo del 68' e tre edizioni iridate compresa quella del 70' in Messico resa storica dalla"partita del secolo"tra Italia e Germania Ovest.
Chiusa la carriera agonistica rimane legato al calcio divenendo vice presidente dell'Atalanta nel 1980 prima di ritornare alla casa madre interista durante gli anni di proprietà Moratti,prima nel ruolo di direttore generale e di direttore sportivo ed in seguito in quello di presidente.
In maglia nerazzurra Facchetti trascorre l'intera carriera professionistica,dedicandosi anima e corpo alla causa della beneamata con cui conquisterà 4 scudetti oltre a due Coppe dei Campioni e due Intercontinentali;notevole il suo bottino di goals frutto come dicevamo delle abilità sviluppate da giovane nel ruolo di punta e di una capacità non comune nel scegliere i tempi di inserimento in area di rigore.
Assieme a Mazzola,Corso,Suarez forma la spina dorsale dell'Inter di Helenio Herrera che fa della tenuta difensiva al limite del catenaccio la sua arma peculiare,ma più di loro esprime leadership sul gruppo tanto da diventare il capitano per antonomasia negli ani sessanta e settanta.
Altrettanto grande è la sua parabola in maglia azzurra dove collezziona 94 presenze nell'arco di quasi tre lustri,diventando capitanonel 1966 e mantenendo tale ruolo fino al suo ritiro avvenuto nel 1978 alla soglia della Coppa del Mondo di Argentina 78';con l'Italia disputa vincendolo l'europeo casalingo del 68' e tre edizioni iridate compresa quella del 70' in Messico resa storica dalla"partita del secolo"tra Italia e Germania Ovest.
Chiusa la carriera agonistica rimane legato al calcio divenendo vice presidente dell'Atalanta nel 1980 prima di ritornare alla casa madre interista durante gli anni di proprietà Moratti,prima nel ruolo di direttore generale e di direttore sportivo ed in seguito in quello di presidente.
Nessun commento:
Posta un commento