martedì 3 maggio 2016

Il mestiere dell'arbitro

E' di oggi la denuncia da parte del presidente Nicchi  di quanti arbitri italiani vengono picchiati ogni anno:650 un numero esorbitante ed ovviamente non ci riferiamo al calcio professionistico,ma alla galassia dilettanti dove spesso giovani alle prime esperienze o anche direttori di gara maturi vengono lasciati a se stessi senza nemmeno le forze dell'ordine a dar loro man forte.
Questo è un problema certamente non nuovo ma che è sempre stato sottovalutato facendo dell'arbitro un bersaglio su cui sfogare la propria rabbia e frustrazione per un risultato avverso alla propria squadra;è purtroppo lontana anni luce dalla nostra mentalità l'ironia tipicamente britannica con cui la vengono accolte anche le decisioni più controverse.
C'è da dire che oltre al malcostume e alla cultura sportiva che manca,ad andare contro agli arbitri è un regolamento che si è fatto via via sempre più confuso e contorto:falli di mano volontari o no,fuorigioco attivo e passivo, tempi di recupero accordati per sostituzioni e quant'altro che allungano a dismisura le partite...insomma chi fa i regolamenti di certo non aiuta i direttori di gara nell'andare incontro allo spirito del gioco.
Entro due anni ci doovrebbe essere l'introduzione del supporto tecnologico per giudicare alcuni episodi delle partite,ma forse anzichè dirimere controversie annose le ingarbuglierà ancora di più anche perchè non è ancora chiaro con che dinamiche si usufruirà di tale aiuto;la realtà è che tutti si dovrebbe vivere con uno spirito più sano il calcio che in fondo rimane un gioco pur essendo stato trasformato in un intrattenimento milionario e soprattutto a livello giovanile e dilettantistico la partita dovrebbe essere un momento di aggregazione e non invece causa di sfoghi delinquenziali.

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